Torre Annunziata, caos Scuola. Capossela: “Io chiamato ‘camorrista’. Ora il Liceo ha paura”
Scontro aule tra ‘Cesaro’ e ‘Pitagora’. Il dirigente: “Faccio dietrofront”. Studenti vogliono ‘partita del Cuore’
29-04-2016 | di Salvatore Piro
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Torre Annunziata. “Al corteo del ‘Cesaro’ alcuni alunni in coro mi hanno dato del camorrista. E’ gravissimo che né i docenti né la dirigente, se presenti, non abbiano bloccato la protesta sotto al Comune. Ora è il Liceo ad avere paura e io faccio dietrofront. Quelle aule se le tengano, non le voglio. Ho già chiamato Luisa Franzese, la direttrice dell’Ufficio scolastico in Regione”. Firmato Benito Capossela.
Il Preside del “Pitagora-Croce” entra a piedi uniti nel caos Scuola, che da tre giorni impazza a Torre Annunziata (vedi link correlati, ndr): uno scontro con la collega dell’Istituto Commerciale, Rita Iervolino, sulla concessione di 7 aule del “Cesaro-Vesevus” di via Volta al Liceo. Aule promesse a Capossela dalla Città Metropolitana di Napoli a partire dal prossimo anno scolastico. L’ordine dell’ex Provincia è di abbattere i fitti passivi. Precisamente 68mila 144euro, i soldi pubblici sborsati per ospitare 11 classi del “Pitagora-Croce” in sedi diverse da quella di via Tagliamonte. Fitti intascati, nel 2015, dall’Istituto “Apostole S. Rosario/Curia Arcivescovile” di Napoli e dall’Arcidiocesi partenopea “Ente Pie Confidenze”.
IL VERBALE. “La verità sta nelle carte”, rincara la dose Capossela, che mostra un verbale decisivo. Quello del 7 settembre 2015. A Napoli, nella sede “Edilizia e Programmazione Scolastica” di via Don Bosco, la Città Metropolitana convoca una riunione alla presenza del sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita. L’oggetto è la “riorganizzazione degli spazi scolastici” in città. Alla riunione c’è anche la dirigente del “Cesaro”, Rita Iervolino, che firma il verbale col Coordinatore d’Area, l’ingegnere Pasquale Gaudino.
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“Il D.S. Iervolino – si legge – dà disponibilità verso la problematica finalizzata ad ospitare le classi del L.C. Pitagora previo adeguamento (degli spazi) ai fini della sicurezza”. Ed ancora: “il D.S. del Cesaro fa presente che preferirebbe il trasferimento del Liceo Classico” (e non di altre scuole, ndr). Ma il 27 gennaio 2016 la Iervolino riscrive alla Città Metropolitana: “allo stato l’edificio di via Volta non ha disponibilità di aule da offrire ad altre istituzioni scolastiche. Non sussistono i presupposti richiesti dalla normativa di sicurezza per la fatiscenza in cui versa l’intero edificio”. Da qui lo scontro, trasferitosi anche tra gli studenti con presunte minacce e “promesse di botte” via facebook.
I RAGAZZI: “NO A VIOLENZA, SI’ A PARTITA DEL CUORE”. “Non risponderemo mai alle provocazioni, noi siamo per la pace. Invitiamo gli alunni del ‘Cesaro’ qui, il 28 maggio, per la gara del Cuore di pallavolo”. Il buon esempio lo danno loro: Fabio Vanacore, Agostino Possumato e Christian Cipriano. Hanno tutti 18 anni, sono rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’Istituto, e fanno la Quinta Liceo. “Con i ragazzi del ‘Cesaro’ siamo amici, stavamo organizzando la festa della coccarda insieme – prosegue Fabio - . La scuola è unità nella diversità e condivisione di spazi. Questo è il nostro appello”. Il preside Capossela ha chiamato il sindaco Starita: per la partita della ‘pace’, il Comune di Torre Annunziata stamperà manifestanti di invito a tutta la città.
LA STORIA. “La violenza tra giovani è inaudita. Io nemmeno le punizioni a scuola sopporto”, conclude il dirigente del “Pitagora-Croce”. “Un esempio? Una mia studentessa, giorni fa, ha violato il regolamento. Avrei dovuto sospenderla dai 4 ai 15 giorni”. E invece la ragazza, dopo un Consiglio straordinario, si è ‘beccata’ due giorni di volontoriato in Chiesa. Assisterà gli anziani prima della Messa alla parrocchia della “Trinità” in via Gino Alfani. “Le punizioni? Non servono a nulla”. Oggi, anche don Ciro Cozzolino è d’accordo.
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