TORRE ANNUNZIATA. “Per i libri ci siamo autotassate. Chi ha sborsato 18 euro, chi fino a 50. La mensa? Doveva iniziare ad ottobre e non è ancora partita. In molte, tra noi, lavorano. Abbiamo orari assurdi e le baby-sitter non possiamo pagarle. Trasferiremo i nostri figli a Trecase”. E’ caos ‘scuola’ a Torre Annunziata.

Un capitolato d’appalto per l’affidamento triennale del servizio di refezione 2016/17 – perfezionato soltanto il 25 agosto scorso e finora andato semi-deserto – da aggiungere a cedole mai viste dai 50 ai 150 euro per comprare i libri di testo. Sono i perchè della protesta delle mamme degli alunni delle scuole cittadine Primarie e dell’Infanzia.

SENZA MENSA BIMBI A CASA. Senza cibo, tutti a casa alle 13:30. Stesso caos a Boscotrecase, dove le mamme, così come nella vicina Torre Annunziata, appaiono sull’orlo di una crisi di nervi, ma a differenza di Trecase, unica ‘isola felice’ nella quale il servizio mensa a scuola è regolarmente partito. Nonostante sia ormai il 5 ottobre.

“Una situazione paradossale – commentano tra gli altri i genitori dei piccoli studenti dell’Istituto ‘Alfieri’ di Torre Annunziata, con sede in via Caravelli - . Attendiamo una risposta dal Comune. In sua assenza – concludono – siamo pronti a trasferire i nostri bambini presso gli istituti di Trecase”.

Le mamme più ‘battagliere’ avevano già in preventivo un sit-in di protesta, da inscenare all’esterno di Palazzo Criscuolo. Appuntamento fissato per domani, giovedì mattina 6 ottobre. Poi, il brusco dietrofront. In attesa che qualcuno, dall’Ufficio Istruzione, fornisca finalmente una risposta.

LE RISPOSTE. Più chiara la situazione in merito ai libri scolastici. Il rimborso del valore delle cedole anticipate potrebbe giungere entro i prossimi 30 giorni. Atteso infatti a breve, in Comune, lo sblocco dei circa 150mila euro in arrivo dalla Regione Campania: il relativo decreto 2014 (altro paradosso) è apparso sul BURC da due mesi. Ora, si attende l'accreditamento dei fondi pubblici.

La partenza del servizio di refezione scolastica, appaltata presso il locale centro di cottura in via Capuozzo, resta invece avvolto nel mistero. Dall’Ufficio Istruzione di Palazzo Criscuolo trapelano i soliti problemi burocratici. Il relativo capitolato d’appalto (con importo a base d’asta pari a circa un milione e 300mila euro per 3 anni, ndr) sarebbe stato messo a punto già nel giugno scorso. Dopo, un improvviso cambiamento di norme a livello centrale avrebbe agevolato il caos. Il risultato è che nonostante due sedute di gara, già espletate dalla Centrale Unica di Committenza (l’ultima si è svolta il 19 settembre), non esiste un vincitore.

Intanto, per i piccoli alunni della scuola dell’Infanzia e delle Primarie aderenti, la campanella suona puntale alle 13:30 e non 3 ore dopo. “Così facendo – tuonano le madri in protesta – i nostri bambini perdono anche preziose ore di laboratorio”. Altro che lavoretti per Natale.

 

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