Torre Annunziata. Cardinale Sepe: "Dietro la tragedia la mano dell'uomo egoista"
Ultimo saluto in città per le otto vittime del crollo di Rampa Nunziante
14-07-2017 | di Redazione
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Palloncini bianchi, lunghi applausi, il lento corteo degli otto feretri, i volti commossi di una città che si è stretta in un abbraccio corale e che cerca di darsi forza e di provare ad andare avanti. Ad una settimana dal crollo, la città, dove i negozi sono rimasti chiusi in segno di lutto, rivolge l’ultimo saluto a Giacomo Cuccurullo, alla moglie Adelaide Laiola e al figlio Marco; alla famiglia Guida: Pasquale, la moglie Anna Duraccio e i figli Francesca e Salvatore, e alla sarta Pina Aprea, le otto vite spezzate dal crollo della palazzina in via Rampe Nunziante.
E’ una giornata carica di emozione: in tanti hanno voluto partecipare alla funzione religiosa officiata dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, insieme con il vescovo di Nola, Francesco Marino, e altri venti concelebranti. Nella Basilica della Madonna della neve c’erano i familiari e gli amici stretti delle otto vittime, oltre alle autorità, tra di loro il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, il questore di Napoli, Antonio De Iesu, il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, Gianluigi D'Alfonso, il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, Ubaldo del Monaco e il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano. Presenti, insieme con numerose autorità civili e religiose, anche i sindaci e i delegati in rappresentanza dei comuni vicini a Torre Annunziata. Sul sagrato della Basilica tanti cittadini che attraverso i maxi schermo hanno potuto seguire la messa, in una città dove i negozi sono rimasti chiusi in segno di lutto.
Le parole di Sepe. “Troppo spesso, o quasi sempre, dietro eventi disastrosi, c'è sempre, all'origine, la mano dell'uomo, che è sempre una mano assassina, mossa dalla protervia, dalla prepotenza, dall'indolenza, dalla superbia e quindi dall'egoismo” – ha sottolineato il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, in un passaggio dell'omelia. Lo stesso cardinale alla fine della cerimonia funebre ha lanciato un invito alle autorità presenti: “intitolare il piazzale dove è avvenuta la tragedia alla memoria delle otto vittime”.
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