Abbracci, strette di mano e selfie. Bagno di folla a Palazzo Criscuolo per celebrare un'istituzione di Torre Annunziata: il maestro Lucio Zurlo. “Non mi aspettavo di vedere tutta questa gente, sono molto emozionato. Essere il protagonista di questo libro mi riempie di gioia, però devo confessare una cosa: non l'ho ancora letto per scaramanzia”.

Modello di vita, leggenda, educatore straordinario. Lo definiscono così il Maestro della Boxe Vesuviana, palestra simbolo della resistenza nel cuore del Rione Provolera. Un uomo che in 60 anni di storia ha strappato tanti giovani dalle insidie della strada. Un pomeriggio di emozioni anche per Irma Testa, ospite d'eccezione alla presentazione del libro scritto dal giornalista Antonio Lamorte. “Il Maestro non ama mettersi in mostra, opera silenziosamente per il bene di questo territorio. Ma a prescindere, abbiamo il dovere di celebrare un uomo straordinario che ha fatto la differenza per la nostra città. Per me lui è il sindaco del Rione Provolera”. La campionessa olimpica rivolge un appello ai ragazzi oplontini, in lotta per garantirsi un futuro. “Affidatevi alla saggezza delle persone più grandi. Io ho avuto la fortuna di incontrare Lucio Zurlo, ma a Torre Annunziata sono tanti gli angeli custodi che possono guidarvi verso scelte giuste”.

Il libro, dal titolo 'Il Maestro – Vita, opere e cazzotti di Lucio Zurlo, Gentiluomo, e della Boxe Vesuviana, è stato scritto dal giornalista Antonio Lamorte, arrivato nella palestra del Rione Provolera per intervistare Irma Testa. “Tutto è accaduto nel 2021. Entro nella Boxe Vesuviana e scopro un posto magico in cui sono racchiusi 60 anni di storia. Non una palestra qualunque, ma un luogo con una missione sociale: guidare i ragazzi e strapparli dalla strada”, dichiara lo scrittore Antonio Lamorte.

Una missione portata avanti dal figlio Biagio Zurlo, che in nome di suo padre, ha raccolto l'eredità della Boxe Vesuviana continuando a diffondere a Torre Annunziata il modello di vita del Maestro. Tante le personalità illustri che hanno partecipato all'evento moderato dal giornalista Remo D'Acierno. Nella sala degli specchi Patrizio Oliva, Clemente Russo e Adriano Cisternino, affiancati dal vice presidente F.P.I Rosario Africano e dal coordinatore nazionale arbitri di pugilato Enrico Apa, hanno raggiunto il Comune per elogiare un'istituzione oplontina. Ma nel ripercorrere la storia del pugilato, non poteva mancare un tributo a Ernesto Bergamasco. Tutti in piedi per un uomo, che come Zurlo, ha lasciato un segno sul territorio. 

Un evento all'insegna delle emozioni voluto fortemente dall'Assessore Lina Nappo e dal sindaco Corrado Cuccurullo.  “Il Maestro non insegna, forma. Nello sport, nella vita, nel carattere. Corregge. Attende. Crede nel potenziale delle persone. Lucio Zurlo, maestro di maestri, di campioni, di giovani. Infinitamente grazie”, dichiara il primo cittadino. Poi, un'ultima frase prima dei saluti che racchiude il senso dell'evento. “Permettetemi di dire che più che un maestro: è una leggenda”.

La presentazione si è conclusa con la consegna di una targa su cui sono stati incisi sessant'anni di storia.”Maestro di vita e di boxe. La sua balestra è ancora Oggi una mano tesa al quartiere. Per ogni colpo schivato, per ogni vittoria sudata, per ogni giovane salvato dal ring della strada”.

Sondaggio


Risultati


						

Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"