“Prendiamo le distanze e condanniamo fermamente gli ultimi episodi di violenza nella nostra città”.

Il coordinamento delle associazioni di Torre Annunziata ha chiesto a parrocchie, associazioni, osservatorio per la legalità e scuole di dare una risposta all’escalation di violenza registrata in città.

“Consapevoli che è nei periodi di crisi economiche che si è più vulnerabili e che la camorra attecchisce facendo leva sui bisogni primari delle persone – ha spiegato don Ciro Cozzolino, referente di Libera e temporaneamente a capo del coordinamento delle associazioni - la nostra realtà, nata come risposta della società civile all’arroganza della camorra e della criminalità, aggregata attorno ad idee condivise, una fra tutte, l’educazione alla legalità, si è riunita per attivare un lavoro sinergico con l’Amministrazione locale, le Forze dell’Ordine, la Magistratura e la società civile”.

Un confronto durante il quale si è ribadita, ancora una volta, la necessità di reagire alle debolezze economiche ed occupazionali che ha generato il coronavirus e per mezzo del quale la camorra sta provando a infilarsi: “Contratti fasulli, inesistenti per lo più, hanno fatto in modo che parecchie persone non avessero le carte in regola per ricevere gli ammortizzatori sociali necessari a vivere – ha denunciato don Ciro Cozzolino -. L’assistenzialismo fine a se stesso, inoltre, è solo un voler volgere lo sguardo dall’altra parte del problema”.

Il documento verrà reso pubblico lunedì 18 maggio, nel corso di una conferenza stampa online. “L’obiettivo – ha precisato – è quello di mettere in campo soluzioni in questa lotta a chi ci vuole inclini all’abitudine e alla rassegnazione. Alla società civile si chiede una maggiore collaborazione e fiducia nelle istituzioni. La nostra comunità è in pericolo, è un terreno ancora troppo fertile su cui possono attecchire vecchi problemi e demagogie”.


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