Ha truffato un cittadino romano, rubandogli 27mila euro. La denuncia della vittima è però servita per catturare uno dei cybercriminali più pericolosi d’Italia, responsabile di almeno 19 reati per un totale di quasi 300mila euro sottratti illegalmente.

I carabinieri del comando provinciale di Roma, con il supporto di quelli di Napoli e Fermo, hanno arrestato un 35enne di Torre Annunziata residente nelle Marche, ritenuto gravemente indiziato di essere il promotore di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi reati di frode informatica commessi attraverso la tecnica dello smishing (messaggi in cui illegalmente si chiedono con uno stratagemma password e dati sensibili degli utenti).

L’uomo, un 35enne, è stato arrestato in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal gip di Ancona su richiesta della procura. Contestualmente sono state eseguite perquisizioni personali, domiciliari e informatiche nei confronti di quattro persone indiziate di essere appartenenti al sodalizio criminale.

Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia presentata da un cittadino romano, a cui sarebbero stati asportati circa 27 mila euro dal conto corrente. Le successive indagini, condotte dai carabinieri della Sezione Cyber Investigation del Nucleo Investigativo di Roma e coordinate dalla procura di Ancona, attraverso sofisticate tecniche di digital forensics, hanno consentito di ricostruire la tecnica criminale utilizzata del sodalizio ed individuarne i componenti.

Il sodalizio operava inviando tramite Sms comunicazioni alle loro vittime, spesso scelte in maniera casuale, facendo credere che arrivassero dai rispettivi istituti di credito, e con le quali venivano invitate ad accedere al proprio conto on line ovvero contattandole telefonicamente fingendosi operatori bancari.

Una volta carpite le credenziali di accesso, veniva prelevato dai conti il denaro riversandolo su conti correnti intestati a persone compiacenti, a cui poi veniva lasciata una percentuale (solitamente circa il 15%) del maltolto, come rimborso per il “disturbo”.

Le indagini hanno consentito di accertare, finora, almeno 19 reati – commessi in tutta Italia – per un totale stimato in almeno 280mila euro. Durante le perquisizioni, eseguite nelle Marche e in provincia di Napoli, sono stati rinvenuti 16 mila euro in contanti e dispositivi elettronici ed informatici su cui i carabinieri della Sezione Cyber Investigation del Nucleo Investigativo di Roma effettueranno ulteriori accertamenti.

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