E’ stato presentato il concordato per salvare il CMO di Torre Annunziata. Dopo mesi di lavoro e di riunioni, questo pomeriggio è stato consegnato al Tribunale il piano di ristrutturazione aziendale della struttura sanitaria che ha la sede centrale in via Roma. Si chiude così il primo step dell’iter giudiziario ed amministrativo, cominciato mesi fa, e che terrà ancora per i prossimi mesi con il fiato sospeso oltre 100 famiglie che sperano nel salvataggio dell’azienda. La buona notizia, per il momento, per i lavoratori, è che non è previsto nessun taglio del personale.

Un’operazione di salvataggio che, in una fase iniziale, doveva essere pronta già a fine luglio ma, vista l’assenza di istanze di fallimento, ottenne una proroga dal Tribunale. Un lavoro che in questi mesi è stato portato avanti dai professionisti del team “Sica & Partners” chiamati appunto ad accompagnare l’azienda nel delicato compito di redigere il concordato. Settimane durante le quali è stato fatto un lavoro di “sartoria aziendale”, che ha messo insieme da una parte l’esposizione debitoria (circa 60 milioni) e dall’altra i crediti da esigere.

Nel piano naturalmente è previsto tutto: i costi da sostenere, i crediti da riscuotere e la proposta di dilazione dei pagamenti da versare ai creditori. Il lavoro svolto punta sostanzialmente a dare continuità aziendale e a rilanciare il Cmo diventato, negli anni, uno dei più importanti centri polispecialistici del Sud Italia. E, negli anni, diventato bersaglio di diversi procedimenti giudiziari, molti dei quali chiusi con un nulla di fatto. Un piano di rientro che salvaguardia i livelli occupazionali e che non prevede tagli, e che punta anche al ritorno della medicina nucleare. Il Centro infatti è in attesa del verdetto del Nucleo di Valutazione della Regione Campania che dovrà dare l’ok per il ripristino dell’accreditamento del servizio, uno dei fiori all’occhiello della struttura (negli anni passati a Torre Annunziata arrivavano ogni giorno centinaia di pazienti provenienti da diverse regioni d’Italia per effettuare Pet/Tac presso il CMO).

Adesso la palla passa al Tribunale: il giudice e i tre commissari dovranno valutare l’attendibilità del piano per poi presentarlo ai creditori.

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