"L’azione odierna della Procura della Repubblica di Napoli, della DDA e del Comando Carabinieri è la dimostrazione che lo Stato è presente e non arretra di un millimetro" - ha detto il sindaco Cuccurullo. "Condividendo le parole di don Paolino, parroco rettore della Basilica della Madonna della Neve, c’è bisogno di un’alternativa strutturale per chi decide di restare nella nostra città. E per farcela bisogna essere uniti e lavorare in sinergia tra i diversi livelli di governo perché si dia speranza anche con azioni rapide di rigenerazione culturale, economica ed urbana. La storia di Torre Annunziata è più lunga, più profonda, più importante delle tristi pagine di cronaca a cui siamo stati costretti negli ultimi decenni" ha concluso Cuccurullo.

I diciassette indagati, si legge in una nota della procuratore di Napoli Nicola Gratteri, sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, di detenzione e porto illegali di armi, estorsione, tentata estorsione, detenzione a fini di spaccio di droga. Delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan camorristico Gionta. Le indagini, in particolare, hanno portato alla luce numerose estorsioni compiute ai danni di imprenditori e commercianti della zona; emersa anche la disponibilità di armi da fuoco, di droga destinata allo spaccio e il collegamento con altre organizzazioni camorristiche. In manette anche Gemma Donnarumma, moglie del superboss Valentino. 

 

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