A morire non è stato Luigi D’Alessio,  ma il suo esecutore”. Ad affermarlo è il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione che ha partecipato alla cerimonia di commemorazione del maresciallo dei Carabinieri, trucidato l’8 gennaio 1982 dalla camorra.

L’omicidio avvenne durante un controllo di routine nei confronti di un’autovettura sospetta, una Simca Horizon, all'interno della quale vi erano 2 latitanti legati al clan di Raffaele Cutolo. Il maresciallo D’Alessio non fu l’unica vittima: durante il conflitto a fuoco i colpi sparati dai killer latitanti ferirono mortalmente anche una ragazzina di 16 anni, Rosa Visone, che si trovava a transitare per caso in quel tragico momento.

“Nel ricordo di D’Alessio – ha continuato il sindaco Ascione – prevalga sempre più il concetto della cultura e della pace. Solo così le forze dell’ordine continueranno ad essere presenti ed efficienti sul nostro territorio e noi saremo liberi di continuare a fare buona politica, quella al servizio della giustizia e dei cittadini”.

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