Torre Annunziata. Danneggiato dalle donne del clan Gionta, Comune risarcito. Esulta il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, per un risarcimento da 1800 euro riconosciuto dal giudice in favore dell’Ente di Palazzo Criscuolo.

Lo scorso 6 luglio infatti le donne dei Valentini, tra le quali le due esponenti di “spicco” Carmela Gionta (71 anni, alias “zì Carmela”, la sorella del superboss di via Bertone Valentino) e Annunziata Caso, la moglie del ras poeta Aldo, ora al 41-bis come suo padre, erano state condannate dal gup del tribunale di Napoli rispettivamente a 8 e 6 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa (“zì Carmela” anche per tentata estorsione ed usura ai danni di due imprenditori di Torre Annunziata).

Il Comune oplontino si era costituito parte civile, chiedendo i danni a processo. Dal provvedimento che ha riconosciuto 1800 euro in favore di Palazzo Criscuolo si apprende che le donne del clan <nociuto all’ immagine della città ed allo sviluppo del turismo e delle attività produttive di essa, con lesione di interessi propri, giuridicamente tutelati, dell’ente che della collettività danneggiata ha la rappresentanza>>.

<Giosuè Starita – che riconosce che questo tipo di delinquenza ha delle ricadute gravissime sulla città. Questa sentenza afferma che i comportamenti malavitosi compromettono la percezione esterna e pubblica di un’intera città, minandone lo sviluppo, pregiudicando attività economiche e imprenditoriali. La città dei Gionta e dei Gallo tende a sostituirsi a quella della stragrande maggioranza che è fatta di torresi perbene, di lavoratori, commercianti e professionisti onesti, che fuori dai riflettori della stampa lavorano e vivono in questa città>>.


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