“Le concessioni demaniali marittime a uso turistico e ricreativo scadranno il 31 dicembre. La questione è piuttosto complessa ed ha un rilievo nazionale. Inevitabile la proroga di un anno. Consentiremo agli attuali concessionari di programmare comunque la prossima stagione estiva, ma nel frattempo partiremo con le gare”.

A dichiararlo è il dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune Valentino Ferrara in occasione della conferenza stampa indetta a Palazzo Criscuolo. L’anno è al termine ed è tempo di bilanci. Sulla scrivania della Commissione Straordinaria anche l’annosa questione delle concessioni demaniali. Il countdown è iniziato e mancano pochi giorni alla fatidica scadenza. Senza una proroga i gestori dei lidi balneari saranno a tutti gli effetti abusivi.

“La gestione amministrativa delle concessioni demaniali spetta al Comune di Torre Annunziata. Dal Governo direttive poco chiare, quindi l’unica strada possibile è la proroga – chiarisce l’ingegnere – La soluzione che stiamo valutando è di partire con le gare, ma contemporaneamente utilizzare quella condizione del decreto legge Concorrenza che consente di prorogare e considerare ancora valide le attuali concessioni, in questo caso fino al 31 dicembre 2024”.

L'Unione Europea ha bocciato il rinnovo automatico delle concessioni demaniali, prevedendo una libera concorrenza anche sul demanio marittimo. Pertanto, via ai bandi pubblici per l'assegnazione delle aree con l'obiettivo di “garantire trasparenza e parità di trattamento”

La Commissione Prefettizia in sinergia con l’Ufficio Tecnico è al lavoro per salvare la prossima stagione estiva. Se anche si procedesse nell’immediato con la gara, sarebbe impossibile rispettare i tempi anche se l’aggiudicazione avvenisse entro maggio. Pertanto, alla luce dell’inevitabile proroga, i gestori dei lidi balneari potranno comunque programmare le attività per l'anno prossimo. Poi concluse le procedure, subentreranno i nuovi concessionari.

"Quest'anno l'attuale Governo ha stabilito una proroga automatica fino al 31 dicembre 2024 - continua Ferrara - La Regione Campania avrebbe potuto fare da apripista, ma non è partita con i bandi. Al soggetto uscente è previsto un ristoro commisurato all'investimento fatto (se fatto e autorizzato) dopo l'ultimo rinnovo".

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