Torre Annunziata. Confezionavano la 'coca' sui tetti: condannati Savino e Della Grotta
Giovanissimi e figli di affiliati ai Gionta. Finirono in manette nel blitz di Pasqua al "Quadrilatero"
05-11-2016 | di Salvatore Piro

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TORRE ANNUNZIATA. La sera di Pasqua, confezionavano dosi di cocaina sul tetto di un condominio nei dintorni di Palazzo Fienga, l'ex roccaforte dei Gionta: condannati due giovanissimi. Si tratta di Alfredo Savino, 20 anni, figlio di Felice "'a peracotta", affiliato al clan di via Bertone, e di Alfredo Della Grotta, 21enne già noto alle forze dell'ordine e primogenito di Raffaele, alias "'o guappone".
Entrambi, in manette il 27 marzo scorso e ritenuti dagli investigatori nell'orbita delle nuove leve della cosca di camorra, sono stati condannati ad 8 anni ciascuno di carcere. Un verdetto più pesante della richiesta dell'accusa (il pm della Procura di Torre Annunziata, infatti, si era fermato a 6).
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IL BLITZ. I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata - agli ordini del capitano Andrea Rapone - arrestarono la coppia in compagnia di un minorenne: G.I., di 17 anni, anche lui figlio di un affiliato ai Valentini. Il ragazzino, ospitato da una comunità di recupero di Salerno, era tornato in città dopo un permesso concessogli per trascorrere la Santa Pasqua a Torre Annunziata.
La baby-gang, a Pasqua, fu colta di sorpresa sui tetti nel cuore del rione "Carceri". Accortisi dell'arrivo dei militari, i tre tentarono la fuga, mollando la droga. Ma vennero prima inseguiti e poi bloccati. Nella concitazione del momento, Savino lanciò sul tetto di un palazzo vicino una pistola semiautomatica marca “CZ mod. 75” cal.9x21, con matricola abrasa, perfettamente funzionante, con colpo in canna e serbatoio con 17 proiettili. L’arma fu recuperata dai carabinieri e sequestrata.
Perquisito, Della Grotta aveva invece addosso 40 grammi di cocaina, 1 grammo di marijuana, un bilancino di precisione, 250 euro in banconote di vario taglio, oltre a diverso materiale per il confezionamento della droga.
Nella foto, pistola, droga e soldi, sequestrati al termine del blitz sui tetti
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