Kalashnikov, bazooka e pistole. A disposizione dei Gallo-Cavalieri un arsenale da guerra per mantenere il potere e distruggere il Quarto Sistema. In pieno lock-down continui summit tra i boss reggenti per organizzare azioni di fuoco: "Iniziamo a mandare qualcuno all'ospedale. Buttiamogli a terra la palazzina". Nel mirino della cosca il nuovo clan del Rione Penniniello, colpevole di avere disobbedito agli ordini e condotto ugualmente attività estorsive sul territorio. Un elemento chiave dell'inchiesta contro i Gallo-Cavalieri è proprio la detenzione illecita di armi da fuoco per fronteggiare l'ennesima faida di camorra

Dal mantenimento del potere alla guerra ai clan rivali. A disposizione del boss Salvatore Gallo fucili mitragliatori, pistole e bazooka. Era stato suo fratello Raffaele, attualmente in stato di detenzione, ad affidargliele. Dall'attività di indagine condotta dall'Antimafia risulta che il boss avesse occultato altre armi nell'abitazione di una signora anziana. Lo scoppio della faida di camorra con il 'Quarto Sistema' aveva allarmato notevolmente i Gallo-Cavalieri. Salvatore Abbellito, figura apicale della cosca, era alla spasmodica ricerca di armi da fuoco. Il boss portava sempre con sé una pistola calibro 22 nel timore di eventuali ritorsioni. Proprio questo aspetto, emerso più volte dalle intercettazioni ambientali, ha indotto l'Antimafia ad accelerare le indagini e a stringere il cerchio. 

Dall'inchiesta contro l'organizzazione camorristica emergono ulteriori dettagli sul modus operandi dei Gallo-Cavalieri. Gli elementi apicali del clan occultavano armi da fuoco e cartucce nei fondi agricoli oplontini. Il 16 ottobre 2018 gli agenti del Commissariato di Torre Annunziata trovarono in un terreno in via Plinio una pistola Magnum e trecento munizioni. In quella circostanza i poliziotti intervennero in seguito alla segnalazione di una contadina che aveva rinvenuto l'arma mentre lavorava la terra. Era stato proprio Salvatore Gallo - tra i reggenti del clan - a nasconderla a 20 metri di profondità. In un'intercettazione ambientale il boss si lamentava con gli altri affiliati di avere perso l'automatica dopo il sequestro. Nei numerosi summit tra i boss reggenti sono le armi a giocare un ruolo chiave. Con l'acuirsi delle tensioni con il 'Quarto Sistema' nasceva l'esigenza di avere urgentemente i mezzi necessari per vincere la guerra. 

Dopo il maxi blitz dei Carabinieri di Torre Annunziata, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sono state applicate le misure di custodia cautelare. Nei giorni scorsi il Gip Emma Aufieri ha confermato il carcere agli undici membri dei Gallo-Cavalieri destinatari del provvedimento di fermo. Sotto chiave Salvatore Abbellito, Giuseppe Colonia, Salvatore Gallo, Gennaro Gallo Battipaglia, Carmine De Rosa, Liberata Colonia, Michelina Manzi, Francesco Gallo, Lucia Gallo, Luigi Visciano e Carmine Vitagliano.

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