Sulla carta abitava con la moglie, ma di fatto era separato. E per avere una quota maggiore del reddito di cittadinanza ha dichiarato il falso.

Una bugia scoperta nel 2020 che costerà cara a un 46enne originario di Torre Annunziata ma residente in provincia di Alessandria, in Piemonte. E’ stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per effetto della sentenza della Corte d’Appello di Torino del 2022, appena confermata dalla Corte di Cassazione. Gli ermellini hanno respinto la tesi difensiva legata al “falso innocuo”.

L’uomo aveva il diritto al reddito di cittadinanza, ma fornire informazioni sbagliate per ottenere una maggiorazione resta un reato.

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