Torre Annunziata, difficoltà sulla gestione dei beni confiscati: interviene Agrorinasce
Sinergia tra l'ente e il consorzio per rafforzare la legalità in un'area ad alta densità criminale
19-07-2023 | di Redazione
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Il Comune di Torre Annunziata ha deciso di affidarsi ad Agrorinasce per la gestione dei beni confiscati. Le criticità di natura organizzativa sono all’ordine del giorno e questo rallenta la riconversione o l’avvio di nuovi progetti. Siglato l'accordo tra l'ente e il consorzio per recuperare gli immobili sequestrati e ripristinare la legalità.
Agrorinasce, agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio, è stata costituita ad ottobre del 1998 da quattro comuni: Casal di Principe, Casapesenna, S. Cipriano d’Aversa e Villa Literno. Obiettivo del consorzio è rafforzare la legalità in aree ad alta densità criminale nell'ambito di un'ampia strategia di lotta alle mafie. Pertanto, l’adesione di Torre Annunziata può essere determinante per gestire con maggiore efficacia i beni confiscati affinché siano restituiti alla comunità.
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La Commissione Prefettizia è particolarmente attenta alla questione e proprio per questo ha deciso di affidare a soggetti terzi la gestione del patrimonio sequestrato. A Torre Annunziata sono oltre 60 i beni confiscati e la maggior parte è ancora in attesa di una riconversione. A tal proposito il comune parteciperà con 20.000,00 euro al capitale Sociale della società consortile allo scopo di dare ampio mandato ad Agrorinasce nella realizzazione delle opere di utilità comune agli enti consorziati ed a quelli ricadenti sul proprio territorio comunale, specie nel recupero dei beni confiscati alla camorra.
Agrorinasce ha realizzato nel corso degli anni molteplici progetti riguardanti i Comuni soci con l'impiego di finanziamenti pubblici, finalizzati al recupero di beni confiscati alla camorra, alla sicurezza urbana ed all'aiuto alle vittime innocenti della criminalità.
La sua attività, superando le difficoltà dei comuni soci nel lavorare su temi complessi e delicati come la valorizzazione dei beni confiscati alla camorra, ha consentito lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e dato una nuova immagine del territorio.
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