Torre Annunziata, documenti ufficiosi e note incrociate. PD sull’orlo dell’implosione
L’elezione di Alfieri presidente del consiglio fa saltare i nervi nel Partito Democratico. Costretto ad intervenire il segretario metropolitano
04-08-2024 | di Redazione
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Se fino a ieri era solo un sospetto, da oggi si ha la certezza. Il neo sindaco di Torre Annunziata Corrado Cuccurullo ha un solo tallone d’Achille e si chiama Partito Democratico. Il PD cittadino, tornato al governo della città dopo due anni di commissariamento, diventa protagonista del dibattito cittadino a suon di documenti.
Il week end politico a Torre Annunziata viene così caratterizzato da un documento ufficioso, firmato da alcuni dirigenti e da tre consiglieri, e che viene fatto trapelare all’esterno tramite amici intimi. Un'iniziativa che costringe ad intervenire direttamente la Federazione Metropolitana scomunicando l'azione di singoli esponenti.
Chi ha preso questa iniziativa ben conosce le regole del partito e quindi aveva già messo in conto che sarebbe intervenuta la Federazione. Perché allora fare questa mossa? L’obiettivo è chiaro: minare la strada di Cuccurullo. “Se non ho spazi di manovra in questo nuovo corso – è quello che sussurrano i vecchi dirigenti Dem – tanto vale creare il caos e provare a recuperare qualche posizione”.
Al netto di queste ricostruzioni, la sintesi del documento fatto trapelare all’esterno è questa: non abbiamo votato Alfieri presidente del consiglio perché non rappresenta la rigenerazione. Avremmo preferito una donna. Chi ha seguito i lavori del primo consiglio comunale ha compreso che i voti raccolti da Alfieri (15 nella prima votazione, 16 nella seconda e 15 nella terza) non sono arrivati tutti dai banchi della maggioranza. In tutte e tre le votazioni Alfieri ha raccolto anche il consenso di parte delle opposizioni. Il Presidente del Consiglio è una figura di garanzia: ben venga quindi che raccolga il consenso anche della minoranza (o parte di essa).
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Il problema piuttosto non è se Alfieri ha intercettato anche il voto delle opposizioni, ma perché non ha intercettato quello di una parte del PD. Nella nota sottoscritta da Giorgio, Colletto e Monaco si legge: “L’idea era di eleggere una donna come Presidente del Consiglio Comunale perché mai nell’Assise torrese ciò è accaduto. Le potenziali candidate vi erano ma non sono emerse tempestive disponibilità”. Un “caso politico” alla Marzullo del genere "fatti una domanda e datti una risposta". Se si è consapevoli dell’assenza di disponibilità a ricoprire tale ruolo, perché gli estensori del documento parlano di potenziali candidate? Ma poi, se non ci sono state disponibilità da parte di altre donne, perché il Pd, se credeva fortemente in questa linea, non ha portato la candidatura di Antonietta Colletto (sorella dell’ex assessore Franco) o di Anella Monaco (figlia del dirigente di partito Gregorio)? E perché nessuna delle due consigliere è oggi capogruppo PD?
I tre consiglieri Pd dissidenti invece, chiamati a votare il Presidente del Consiglio, sono andati in ordine sparso alle prime due votazioni, per poi votare Pallonetto alla terza. Perché Pallonetto e non una donna sulla quale provare a convogliare il consenso?
Una passione per una presidente donna sbocciata all’improvviso oggi e che mai in passato era stata avanzata. I più maliziosi affermano che è solo una strategia, di una parte del PD (che detta la linea ai tre consiglieri), finalizzata a minare il cammino del neo sindaco Cuccurullo, grazie al quale il centrosinistra è tornato al governo della città. Una linea che ha incrociato in consiglio comunale l’insoddisfazione di Progressisti e Più Europa, due formazioni presenti in consiglio con due donne (Donnarumma e Di Maio), ribattezzato da qualcuno come PDR (Partito di Rovigliano). "Quattro mesi fa Veltro e Ascione tenevano le riunioni con Alfano e il centrodestra - afferma più di un esponente della maggioranza - in questa fase dovrebbero avere maggiore umiltà e più spirito di squadra, senza pretendere e rivendicare posizioni che non sono state concordate con la coalizione".
Tuttavia, a mettere ordine adesso tocca al leader della coalizione e sindaco Corrado Cuccurullo. Le prossime scelte, a cominciare dalla giunta e dalla distribuzione delle deleghe, saranno determinanti per sterilizzare i malpancisti: sia quelli interni al PD, sia quelli esterni che si aggrappano ai Dem per ottenere un risultato.
La città è stanca di questo teatrino che appassiona solo (pochi) addetti ai lavori: le emergenze sono tante. Cuccurullo ha dalla sua il consenso e la popolarità: in più di un'occasione pubblica tantissimi bambini si sono avvicinati al primo cittadino chiedendogli un selfie. È la prima volta che avviene una cosa del genere. È il segno della fiducia che gode il primo cittadino: anche i primi provvedimenti di queste settimane stanno raccogliendo il favore della comunità: pulizia delle strade, cura del verde, maggiori controlli della polizia municipale. Scelga una squadra di qualità, se ci sono le condizioni con i partiti, altrimenti vari una giunta tecnica di alto profilo. Alla città non interessa il totonomi, interessano i risultati.
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