Torre Annunziata. Domani, l’ultimo esattore del clan Gionta va dal giudice
Raffaele Raia “zumbariello” è finito in carcere con l’accusa di tentata estorsione aggravata
19-05-2016 | di Salvatore Piro
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Torre Annunziata. Si svolgerà domani in carcere a Poggioreale e dinanzi al gip l’interrogatorio di convalida del fermo di Raffaele Raia (36 anni, in foto), il presunto esattore del clan Gionta arrestato martedì scorso dai carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata (agli ordini del maggiore Leonardo Acquaro).
Assistito dal suo avvocato di fiducia, il legale Giuseppe De Luca, Raia, alias “’o zumbariello” (soprannome ereditato da suo padre, l’ergastolano della cosca Amedeo, vedi link correlati) si presenterà dinanzi al giudice per difendersi dall'accusa di tentata estorsione aggravata dalla modalità mafiosa. L’episodio sarebbe avvenuto il 22 marzo scorso ai danni del titolare di una panetteria del centro.
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“’O zumbariello”, in quella circostanza, in compagnia di un complice avrebbe richiesto “un regalo per i carcerati del Palazzo” (alludendo con ogni probabilità a Palazzo Fienga, il fortino ora sgomberato del clan Gionta).
A denunciare tutto agli inquirenti, il giorno dopo, è stata la vittima della tentata estorsione. L’imprenditore ha raccontato agli investigatori (indagini coordinate dalla Dda di Napoli) di essere già stato costretto, 20 anni fa, a pagare assieme al padre circa 300mila lire, a seguito della richiesta di pizzo avanzatagli stavolta da esponenti del clan Gallo.
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