TORRE ANNUNZIATA. Dopo il caos al Giudice di Pace, a rischiare la paralisi è ora il Tribunale di Torre Annunziata. Stamattina circa 70 cancellieri hanno infatti incrociato le braccia per un’ora, dalle 11 alle 12, inscenando un ‘girotondo’ di protesta nel piazzale antistante l’ingresso del Palazzo di Giustizia in Corso Umberto I.

Sit-in per dire ‘no’ all’intesa, già siglata tra i ministeri della Giustizia e della Funzione pubblica, e per la quale dal 1 settembre scorso, "negli uffici giudiziari" dei tribunali, compreso quello di Torre Annunziata, sono transitate con “mobilità obbligatoria 359 unità provenienti da enti in esubero” come le province e la Croce Rossa italiana.

La protesta contro i ‘cancellieri-portantini’, con conseguente stop ai processi in corso, si è svolta in contemporanea in diverse città italiane. Anche nella vicina Santa Maria Capua Vetere, i dipendenti del tribunale hanno incrociato le braccia per 3 ore: dalle 8 alle 11.

“NOI FIGLI DI UN DIO MINORE”. I COMMENTI. “Abbiamo faticato sui libri per superare un bando che imponeva conoscenze tecniche – ha dichiarato Cinzia Pietrucci, presidente dell’associazione dipendenti giudiziari italiani - mentre chi proviene dalla Croce Rossa ha superato prove dure, ma di ben altra natura, che non hanno nessuna relazione con la giurisprudenza. Bisognerebbe incentivare il turn over con i giovani”.

“Noi cancellieri non siamo figlio di un Dio minore – ha rincarato la dose Luciano, 52 anni, in servizio a Torre Annunziata e oggi invece in cerchio coi colleghi al ‘girotondo’ - .   Il governo ha fatto una scelta scellerata. Adesso, ci ritroviamo pure con del personale da formare. In pratica, è come se un giorno decidessi di mettermi a fare siringhe all’ospedale”.

DA 18 ANNI CONCORSI ZERO. IL DOCUMENTO. Sia a Torre Annunziata che a Santa Maria Capua Vetere la protesta è stata anticipata dalla diffusione di un documento in cui si legge che “ai lavoratori del settore, ai quali da 20 anni è negata qualsiasi forma di progressione professionale, è stato imposto di accettare l'ingresso di personale proveniente da enti soppressi (Province, Croce Rossa, Istituto Commercio con l'Estero) inquadrato in profili di elevata competenza specifica (cancelliere, funzionario e direttore) anche in assenza del titolo di studio previsto e con retribuzioni nettamente superiori a quelle dei giudiziari in servizio”.

Chi sta prendendo parte alla protesta, lamenta, in particolare, una “disparità di trattamento riservata al personale giudiziario rispetto agli altri dipendenti della pubblica amministrazione”, oltre al “mancato riconoscimento della professionalità acquisita nel corso degli anni”.

COSI’ TORRESE. “Specializzazione professionale e giusto compenso. Gridiamo forte il nostro ‘no’ ad ogni forma di sperequazione economica tra i dipendenti”. E’ il commento alla protesta rilasciato dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata, Gennaro Torrese. “Gli avvocati sosterranno la battaglia dei cancellieri – ha continuato Torrese - . Anzi, dirò di più. Siamo pronti ad un vero e proprio confronto giudiziale con le posizioni assunte dai cosiddetti poteri forti”.

 

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