Torre Annunziata. Dopo rissa in carcere ottiene lo “sconto”. Il giudice “grazia” Pasquale Romito
Pena ridotta al pusher dei Gionta, già condannato in “Alta Marea” e “Fort Apache”
15-11-2016 | di Salvatore Piro

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Torre Annunziata. Condannato in via definitiva a 16 anni di per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, dopo una rissa nel carcere di Potenza ottiene lo “sconto”. Pasquale Romito, di 28 anni, alias “il turco” di Torre Annunziata, detenuto dal 2008 e considerato dagli investigatori vicino al clan Gionta, dovrà restare in cella “solo” fino al 2020. Il giudice del tribunale di Potenza (competente perché l’ultima condanna a carico è stata emessa proprio in Basilicata, ndr) ha infatti accolto l’istanza presentata nell’interesse del “turco” dal suo difensore, l’avvocato Ciro Ottobre. Il legale, insistendo sulla “continuazione” tra le condanne a vista nel “ricco” curriculum di Romito, ha per lui strappato uno “sconto” di quasi 4 anni.
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LE CONDANNE. Il 28enne, marito della nipote di Gemma Donnarumma, moglie del super boss fondatore dei Valentini, è stato condannato in entrambi i maxi-processi ai pusher della camorra torrese: 8 anni al termine di “Alta Marea”, il blitz dei carabinieri che con 80 arresti smantellò il clan Gionta. A sette anni ed 8 mesi di galera, invece, la pena inflittagli dopo “Fort Apache”, l’operazione anti-droga della polizia, terminata con 25 ordinanze di custodia in carcere emesse dalla Procura per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Tra i 25 arresti anche due minorenni, entrambi pusher.
Gli spacciatori che nel 2008 finirono in manette – secondo l’inchiesta - vendevano la droga davanti ai bambini del rione “Carceri”. Bambini che si fermavano a scherzare con loro e che spesso in cambio ricevevano dei soldi. Soldi provento della vendita degli stupefacenti. Grazie ad una telecamera posizionata dalla polizia in un´auto parcheggiata in Largo Pescatori, gli inquirenti ricostruirono l´attività della piazza di spaccio, dove i pusher si alternavano in turni di dieci ore all´incrocio tra via Castello, via Bertone e Largo Pescatori.
I clienti erano di tutte le età, dai ragazzini alle persone anziane. I pusher, seduti ad aspettare in sella a dei potenti scooter, venivano protetti da una rete di sentinelle e “pali” che li avvertivano nel caso di arrivo delle forze dell´ordine. Gli spacciatori del rione (tra questi anche Romito “il turco”) erano inoltre riforniti di cibo da alcune persone residenti. Tra loro, pure la titolare di una friggitoria della zona.
