Armi, droga, estorsioni: blitz dei carabinieri nel quartiere "Poverelli" di Torre Annunziata, dove 18 persone sono state arrestate. L'operazione, secondo quanto riferito dagli inquirenti, arriva a conclusione di un'inchiesta della procura e dei carabinieri di Torre Annunziata, che nelle ultime ore hanno dato esecuzione ad una misura cautelare disposta dal gip. I0 destinatari dell'ordinanza sono accusati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo. Il focus degli investigatori ha riguardato il rione popolare "Poverelli" di Torre Annunziata, dove sarebbero state individuate vere e proprie centrali di spaccio.

- Quattro delle diciotto persone finite nel mirino della procura di Torre Annunziata per aver allestito da anni un giro di droga nel popolare quartiere dei "Poverelli" ricevevano il reddito di cittadinanza. Saranno ora segnalate all'Inps per la revoca del beneficio, spiega il procuratore Nunzio Fragliasso. Delle 18 misure cautelari, solo una non è stata eseguita: l'indagato è tuttora ricercato dai carabinieri. Per 16 degli indagati, 5 dei quali già detenuti per altra causa, sono stati disposti gli arresti in carcere, mentre per due indagate il divieto di dimora nella provincia di Napoli, in quanto madri di bambini piccoli. Sono tutti accusati di detenzione e spaccio di cocaina, estorsione, detenzione e porto illegali di armi, per un totale di 60 capi di imputazione, dei quali 58 riguardanti la droga. L'indagine venne avviata alla fine del 2018 dopo il ferimento a colpi d'arma da fuoco di un uomo che stava acquistando droga nel popolare rione "Poverelli", nel centro storico di Torre Annunziata. Gli accertamenti dei carabinieri, attraverso intercettazioni e pedinamenti, hanno documentato un gran numero di cessioni di cocaina, anche da persone che erano agli arresti domiciliari, ad acquirenti provenienti da tutta la provincia di Napoli. A venderla, vari nuclei familiari, tutti residenti ai "Poverelli": famiglie che si avvalevano anche di ragazzi minorenni. Baby pusher che consegnavano la droga direttamente al domicilio dell'acquirente. Più spesso, però, erano i tossicodipendenti a recarsi dai fornitori, in appartamenti protetti da sofisticati - e naturalmente abusivi - sistemi di videosorveglianza. Molte le cautele adottate dagli spacciatori, che usavano un linguaggio criptico: parole come "ambasciata, caffè, toso, biscotto", oppure "pallini", per indicare le dosi.

I NOMI degli arrestati

Luigi Sperandeo del 1992

Andrea Evacuo del 1979 

Rita Ferraiuolo del 1982

Michele Evacuo del 1976

Anna Evacuo del 1975

Ilaria Evacuo del 1992

Pasquale Evacuo del 1996

Italo Evacuo del 1998

Maddalena Gemignani del 1990

Salvatore Carpentieri del 1989

Matteo Fraterno del 1996

Michele Colonia del 2000

Lucia Gallo del 1978

Antonio Langella del 1999

Nicola Apuzzo del 1987

Gennaro Apuzzo del 1992

Divieti di dimora 

Maria Perotti del 1994

Giovanna D'Acunzo del 1996

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