Spaccio di droga alla stazione: confermate in Appello le condanne a madre e figlio. Si tratta di Reginalda Tessitore, 53 anni, e di Vincenzo Caglione, 24, entrambi di Torre Annunziata e assistiti dagli avvocati Luciano Bonzani e Ciro Ottobre. I giudici della VII sezione della Corte di Napoli hanno inflitto 6 anni e dieci mesi di carcere al giovane (già noto alle forze dell’ordine) e 5 anni e sei mesi alla donna, colpevole pure di resistenza. Ad inguaiare la mamma, il maldestro tentativo di salvare il figlio: disfarsi della droga nascosta in casa, gettandola da un balcone di corso Vittorio Emanuele III.

L’ARRESTO. I carabinieri dell’aliquota operativa di Torre Annunziata arrestarono il pusher e sua madre il 23 gennaio 2015. Caglione finì in manette perché alla vista degli agenti, in zona “Circum”, lasciò cadere a terra due dosi di marijuana. I carabinieri poi decisero di perquisire la sua abitazione al centro storico. Il 24enne cercò di avvisare Reginalda Tessitore dell’arrivo dei militari: “Mamma ci sono i carabinieri”, urlò il giovane fuori l’ingresso. La donna, per evitare guai, fuggì verso il balcone, gettando sul terrazzo sottostante una busta con sopra scritto “Stella d’Argento”. Sequestrata dai carabinieri, la busta conteneva 91 grammi di cocaina, un grammo di eroina in 6 dosi e un bilancino di precisione. In camera da letto, i militari trovarono anche un barattolo di nutella con all’interno 6 semi di canapa indiana.

LA RESISTENZA. I giudici di secondo grado hanno confermato in toto la versione fornita dai carabinieri. Reginalda Tessitore ostacolò la perquisizione, minacciando un maresciallo: “…ti devo mettere una fune alla gola”. La frase è costata alla 53enne una condanna anche per resistenza.

Foto repertorio

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