Torre Annunziata: droga nel borsello, ai domiciliari 18enne. “Baby-pusher” in aumento
Carabinieri sequestrano marijuana, cocaina ed eroina in Corso Vittorio Emanuele. La mamma prova a “salvare” il figlio
12-12-2015 | di Salvatore Piro
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TORRE ANNUNZIATA. E’ sempre più allarme “baby-pusher” nel Vesuviano. Un altro giovanissimo, R.C., 18enne di Corso Vittorio Emanuele III, è finito in manette dopo l’ennesimo blitz anti-droga condotto dai carabinieri del nucleo operativo e della stazione di Torre Annunziata (agli ordini dei comandanti Andrea Rapone ed Egidio Valcaccia). Negli ultimi due mesi invece, nella vicina Boscoreale, sono stati addirittura tre i sedicenni “pescati” con le dosi nel giubbotto al quartiere popolare del Piano Napoli: ragazzini addestrati dai nuovi capi-clan (anch’essi giovanissimi), pronti a fare il “palo” per lo spaccio o a consegnare la droga agli acquirenti. Spesso, ad “incastrarli”, sono “micro-spie” o telecamere di sorveglianza.
L’ARRESTO. I carabinieri di Torre Annunziata hanno perquisito l’abitazione del 18enne, sequestrando al termine del blitz 52 dosi di cocaina, 12 dosi di eroina e 29 di marijuana, dal peso complessivo di 47 grammi. La droga, R.C., la nascondeva in una specie di borsello, che sua madre, una 40enne oplontina poi denunciata per favoreggiamento personale, avrebbe provato a gettare via, giù dal balcone alla vista dei militari. Operazione non riuscita. Il giovane pusher è finito in manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Posizione aggravata dal sequestro di 955 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario e piccolo taglio, ritenuti dagli inquirenti provento dell’attività illecita.
IL PROCESSO. Il 18enne, difeso dall’avvocato Ciro Ottobre, convalidato l’arresto per direttissima ha ottenuto i domiciliari. Nonostante l’ingente quantitativo di droga in casa, il giudice monocratico del Tribunale di Torre Annunziata, Federica De Maio, non ha infatti accolto la richiesta di custodia in carcere avanzata dal pm. Il giovane sarà giudicato a gennaio con rito abbreviato. Date le 93 dosi rinvenute nel borsello, R.C. rischia minimo 8 anni.
CHIESTA PERIZIA. La difesa del presunto “baby-pusher” ha chiesto al giudice di poter depositare a processo una perizia tossicologica sulla droga rinvenuta dai carabinieri. L’esame servirà a stabilire soprattutto il “ph” e la purezza delle 29 dosi di marijuana sequestrate. Il loro “taglio” non ad hoc, potrebbe infatti alleviare l’entità della possibile condanna per il 18enne di Torre Annunziata.
Nella foto la droga e i soldi sequestrati in Corso Vittorio Emanuele
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