La triste vicenda di cronaca che sta riempendo le pagine dei giornali negli ultimi giorni ha sconvolto le comunità di Torre Annunziata. Gli attori del territorio, tra cui parroci e associazioni, puntano il dito contro un sistema che ha fallito già da tempo e che ha lasciato le giovani generazioni allo sbando, orfani di strutture socio-ricreative che avrebbe potuto allontanarli da contesti familiari difficili e spesso degradati.

“Negli ultimi due anni i nostri ragazzi si sono alimentati di pane e camorra – dichiara don Antonio Carbone, ex responsabile dei Salesiani a Torre Annunziata e che, per anni, è stato in prima linea nella lotta alla dispersione scolastica – Questi ragazzi sono vittime di un sistema che non funziona e la domanda che ognuno di noi dovrebbe porsi è dove questi giovani abbiano imparato a maneggiare un coltello. Sicuramente in contesti fortemente degradati, nei quali la famiglia non funge affatto da esempio positivo”.

“Sul nostro territorio occorre un esercito di educatori per giovani e adulti e un supporto continuo da parte delle istituzioni scolastiche, che negli ultimi anni sono state lasciate troppo sole ad affrontare problemi di diversa natura – continua don Antonio –. Le scuole possono offrire ai ragazzi l’opportunità di vivere esperienze lontane dall’ambiente familiare, troppo spesso fortemente deprivante. È davvero giunto il momento di smetterla di lavarsene le mani di fronte a queste problematiche o lasciarsi andare ad uno sterile buonismo educativo”.

Anche per Raffaele Scigliano, presidente Associazione civica “Insieme per la scuola”, le istituzioni scolastiche devono tornare ad essere un attore principale nel recupero dei ragazzi dei quartieri fragili.

“Un episodio agghiacciante perché coinvolge due minori e che deve far riflettere l’intera comunità torrese, di cui i due fanno parte. Da troppo tempo stiamo urlando la necessità che le scuole tornino ad essere un punto di riferimento sul territorio, che acquistino nuovamente un ruolo fondamentale nell’educazione dei ragazzi e nella lotta all'evasione scolastica, con attività pomeridiane che puntino ad allontanare i minori a rischio dalla strada e dalla malavita. Anche alla luce degli ultimi tragici eventi di cronaca, continueremo a farlo, senza sosta!”

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