Torre Annunziata e Boscotrecase unite per Papa Francesco. In questi giorni complessi, segnati dalla forte preoccupazione per le condizioni di salute del Santo Padre, arriva il messaggio di speranza e fede di don Paolino Franzese e don Pasquale Paduano. "Vogliamo che senta il nostro abbraccio in questo momento di dolore".


"Francesco in questi dodici anni ci ha consegnato una Chiesa che non resta chiusa nelle sue mura, bensì apre le sue porte per incontrare i fedeli, abbracciare gli ultimi e toccare le sofferenze del mondo. Il primo viaggio a Lampedusa fu di fatto un gesto simbolico. Preghiamo per lui affinchè Dio gli doni la forza e la salute per superare questo momento", dichiara Don Paolino Franzese, rettore della Basilica della Madonna della Neve di Torre Annunziata. Il Papa è stato ricoverato nei giorni scorsi al policlinico Gemelli di Roma a causa di una grave polmonite bilaterale. Le sue condizioni sono in lieve miglioramento. Il pontefice ha superato la fase critica, ma la prognosi è ancora riservata.

"Papa Francesco sta affrontando un'esperienza di dolore e di sofferenza, ma la sta vivendo con la forza della fede. Noi gli stiamo accanto con il nostro affetto, ma soprattutto con la nostra preghiera. Ci auguriamo che lui possa portare a compimento l'opera di amore e di speranza che ha iniziato attraverso Dio", dichiara don Pasquale Paduano, sacerdote alla guida della chiesa Sant'Anna di Boscotrecase ma punto di riferimento anche per la comunità torrese.

"Anche se è ricoverato, non ha perso il suo umorismo e il suo bisogno di stare accanto a chi soffre. Infatti, non ha fatto mancare in questi giorni la sua vicinanza alla comunità cattolica di Gaza. Noi ci auguriamo che Papa Francesco possa presto ritornare a svolgere il suo ministero petrino per guidare la Chiesa in questo tempo giubilare. Abbiamo ancora bisogno del suo carisma, della sua profezia, del suo Magistero, ma soprattutto della sua semplicità", continua don Paolino Franzese.

Il Papa, al quindicesimo giorno di ricovero, continua a lavorare anche dall'ospedale. Considerata la complessità del quadro clinico, sono necessari ulteriori giorni di stabilità clinica per sciogliere la prognosi. "Questa è una fase delicata e abbiamo il dovere di pregare e sostenere Francesco in questa battaglia. Gli staremo accanto con tutto il nostro affetto, ma soprattutto con la nostra preghiera. In questi anni ha dimostrato la sua immensa e sconfinata fede in Dio e questo lo aiuterà a superare l'ennesima sfida", conclude don Pasquale. 

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