Un viaggio lungo oltre 30 chilometri, attraverso due spaccati dell’area Metropolitana di Napoli: Torre Annunziata e Scampia, distanti ma tanto vicine soprattutto nelle contraddizioni che vivono. È la narrazione attraverso le immagini realizzate e proposte dai fotografi Gerardo D’Elia e Felice Gallo nella mostra “Verba volant, Cripta manet” (alcune immagini nella gallery), aperta da martedì 18 ottobre fino a domenica, nella Cripta della chiesa dello Spirito Santo (del Carmine) di Torre Annunziata.

Dal luogo suggestivo e ricco di fascino quello nascosto sotto la maestosa chiesa, il cui campanile descrive il profilo di Torre Annunziata in tante cartoline che la ritraggono dal mare, ad un altro posto che prova a vincere la camorra attraverso il sudore dello sport, la palestra di Scampia del maestro Gianni Maddaloni. Nel mezzo, tra palazzi fatiscenti e abbandonati, il quartiere oplontino Provolera e le Vele famose nel mondo. Il bello ed il brutto, i colori e le scale di grigio, i luoghi da cui ripartire e quelli lasciati al degrado e all’abbandono. Un mix che la cultura orientale vorrebbe nel tutt’uno dello Yin e Yang, nell’eterna rincorsa tra la luce e le tenebre. È quel viaggio che si può fare con la mente passeggiando tra il colonnato della Cripta.

“In questa città ho scoperto contrasti enormi. Di fronte a noi, dalle scale di questa chiesa, attraverso lo spaccato della Rampa, si può ammirare un panorama unico nel suo genere. Dietro il quartiere Provolera. Non mi spiego come a 20 chilometri da Napoli possa esserci un centro storico così decadente”. Il racconto di D’Elia passa anche dalle sue parole. “Nello stesso rione – continua – tra palazzi fatiscenti, ho potuto toccare con mano la gentilezza, la dignità e l’onestà delle tante persone incontrate mentre lavoravamo per le foto”.

L’idea di fondo è “provare a fare innamorare qualcuno della fotografia”, perché manco a dirlo, “la fotocamera potrebbe rappresentare l’arma buona del riscatto”.

NOTE SUGLI AUTORI. Entrambi i fotografi hanno proposto una loro visione del quartiere Provolera. Felice Gallo, di Torre Annunziata, l’ha presentato in bianco e nero, insieme ad una collezione di istantanee da Scampia. Gerardo D’Elia, originario di Cava de Tirreni ma salernitano di adozione, fotografo ed insegnante di fotografia (qui il corso che tiene a Salerno), ne ha proposto una visione a colori insieme ad una sua personale sulla Cripta.

Proprio della Cripta ha scritto: “L’anima profonda della Cripta dello Spirito Santo è rimasta inalterata al passare dei secoli. Gli uomini parlano e passano, la Cripta rifulge comunque e sempre di fede e di luce dello spirito. Un luogo che trasuda le lacrime, il sangue e la devozione più profonda del rione antico della Pruvulera: ad essa sarà restituito, alla vita e alla pace dello spirito che la città intera da sempre tanto agogna”.

 

La mostra sarà ancora visitabile fino a domenica 23, dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 20.


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