Torre Annunziata, Elena al fianco dei connazionali ucraini: 'Un anno di dolore, lavoriamo per la pace'
Nell'anniversario dell'invasione russa l'appello dell'imprenditrice: 'Basta spargimenti di sangue'
24-02-2023 | di Rosanna Salvi
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Negli occhi azzurri di Elena c’è tutto il dolore per il suo popolo. Un anno fa i carri armati di Vladimir Putin invadono l’Ucraina. Da quel momento il mondo cambia definitivamente volto. Il fumo delle esplosioni rabbuia il cielo del Doneck. Uomini, donne e bambini muoiono sotto le bombe. Elena fatica a dormire di notte. Ogni giorno guarda il telegiornale e vede in diretta la sua gente soffrire. Anche se vive in Italia da tempo, ed è al sicuro, non resta indifferente a questa ondata di dolore.
Allo scoppio del conflitto il suo negozio 'Alimentari dell’Est' in Corso Umberto I, a Torre Annunziata, diventa un punto di riferimento per chi ha bisogno. E non solo. L’imprenditrice accoglie i suoi connazionali anche in casa. Elena dedica anima e corpo alla causa e cerca di aiutare come meglio può. “Questa è una violenza ingiusta, gratuita – sottolinea quasi commossa – Dopo un anno di dolore non c’è ancora fine a questo calvario. La mia famiglia ha lasciato l'Ucraina e ora è sparsa in tutta l'Europea. Per fortuna sono al sicuro, ma hanno rischiato molto. Basta con questo spargimento di sangue, dobbiamo lavorare tutti per la pace”.
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Il 24 febbraio del 2022 inizia la diaspora del popolo ucraino. Sfidando il gelo tagliente e la minaccia russa, in migliaia scappano verso il confine per sfuggire alle bombe. Tra loro c’è chi ritrova il sorriso proprio a Torre Annunziata, grazie al cuore grande di Elena. La vita dell'imprenditrice ucraina si intreccia con quella di Tatiana, scappata dalle bombe insieme a due bimbi piccoli. Ad oggi le due donne sono diventate migliori amiche e i rispettivi figli frequentano la stessa scuola. In attesa di una tregua, Elena continua ad essere in prima linea per il suo popolo. All'interno del negozio - con l'aiuto di altri benefattori - raccoglie cibo, vestiti e tuttto ciò che occorre per chi è in difficoltà. La sua porta è sempre aperta.
Intanto, nel giorno dell'anniversario dell'invasione, una domanda si fa spazio insistentemente tra i suoi pensieri: "Quando finirà questa guerra?". Al momento non c'è alcuna risposta. Intanto, a Kiev, il silenzio della notte è squarciato dal rumore delle sirene anti-aree, a conferma che la pace è ancora troppo lontana.
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