Torre Annunziata, elezioni. La lettera dei preti alla Città
I sacerdoti ai candidati e agli elettori: "Stop a camorra e clientele"
03-06-2017 | di Salvatore Piro

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TORRE ANNUNZIATA. Tre aspiranti sindaci, 25 liste, 577 candidati al consiglio comunale: ora anche la Chiesa scende in campo. Lo fa con una lettera aperta dal titolo chiaro - "Per Amore del mio Popolo" - che diventa manifesto affisso davanti ai portoni delle parrocchie e contiene un grido: "Stop al voto clientelare. Riprendiamoci il futuro della nostra città".
La paura che sulle elezioni del prossimo 11 giugno si allunghi l'inquietante ombra della camorra e della corruzione è forte, vibrante, diffusa. Per questo il messaggio, sottoscritto da tutti i sacerdoti cittadini (tra i principali promotori il vice decano del comprensorio Torre Annunziata-Boscotrecase-Trecase, don Ciro Esposito, insieme a Monsignor Raffaele Russo, don Ciro Cozzolino, don Antonio Carbone, don Pasquale Paduano, don Nando Passeri), è rivolto non soltanto ai candidati. Ma pure agli elettori. "Votiamo con coscienza. Non inseguiamo ipocrisia e promesse di posti di lavoro" è l'appello dei preti a chi si recherà alle urne.
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Ai candidati, invece, i sacerdoti torresi "indicano" una scaletta urgente di priorità: "mancanza di lavoro per i giovani, degrado urbano, quartieri dimenticati, dispersione scolastica" e soprattutto "mancanza di un efficace contrasto alla cultura camorristica". "L'impegno dell'Amministrazione - scrivono ancora i preti - sia esempio di trasparenza. Non accumulo di privilegi destinati a sfociare in carriere".
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