A destra i boss della camorra e a sinistra la brava gente. Al centro una zona grigia in cui vagano gli incerti, gli indecisi, quelli che ancora non hanno capito da quale parte stare. Per sconfiggere il malaffare le forze sane e legali dello Stato devono conquistare quell’area senza colore e per farlo bisogna partire dai ragazzi e dall’istruzione.

Si è svolto in quella che un tempo era la roccaforte dei boss il convegno sull’Educazione Finanziaria dell'associazione Finetica. Il bene recuperato in via Andolfi a Torre Annunziata, ricovertito in un ostello per ragazzi, ha ospitato l'importante manifestazione su racket e usura. Focus principale dell'incontro "Educare alla Finanza Etica per avviare processi di Innovazione Sociale".

Ad aprire il convegno Nello Tuorto, Presidente di Finetica, determinato ad attuare sul territorio un processo di rinnovamento sociale, che metta al centro l'istruzione dei ragazzi. “Io non sono di Torre Annunziata, ma nel tempo, mi sono appassionato a questo territorio. In questa città c’è una grave povertà educativa. E se non si fronteggia questa grave emergenza, ogni tentativo di sconfiggere la camorra sarà vano. Dobbiamo rivolgere lo sguardo alle nuove generazioni. Educare e istruire i ragazzi alla legalità, affinché si gettino le basi per un futuro solido”.

Finetica Onlus è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, accreditata presso il MEF in quanto Ente gestore del Fondo di prevenzione dell’Usuraai sensi dall’Articolo 15 della Legge n.108/1996. L’Associazione è da anni impegnata nella prevenzione e nel contrasto dei fenomeni del racket, dell’usura e dell’esclusione finanziaria, economica e sociale, attraverso gli strumenti della Finanza Etica, del Microcredito e dell’Educazione finanziaria per adolescenti e giovani, in un’ottica di inclusione e di innovazione sociale.

“Dobbiamo lavorare sui ragazzi. L’emergenza educativa è una cosa grave, e quindi da soli è impossibile contrastarla. E’ come una valanga che ti sta sommergendo e tu non ce la fai nemmeno a scappare. Scuola, politica, forze dell’ordine e chiesa devono lavorare insieme in questo processo di rinascita e rinnovamento del territorio", conclude Tuorto.

Per rendere inoffensiva la camorra è fondamentale che lo Stato dia segnali chiari. Carlo Borgomeo, Presidente Fondazione con il Sud, è categorico. "I cittadini devono potere vedere con i loro occhi che è la camorra che sta perdendo la partita. Questo è importante per conquistare quella zona grigia di cui abbiamo parlato, affichè non diventi proprietà del malaffare. Su questo giocano un ruolo fondamentale i beni confiscati. Ristrutturali non basta, devono essere utilizzati. Riqualificare un immobile e lasciarlo lì, fermo, non dà il segnale che la camorra sia stata sconfitta. Al contrario, sembrerà che lo Stato abbia sprecato semplicemente tanti soldi".

"Oggi siamo in un bene confiscato alla camorra riconvertito in un luogo di incontro, destinato ai giovani. Sono questi i segnali che servono: in questo posto la camorra ha perso e lo Stato ha vinto".

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