Torre Annunziata. 'Erba' nel ripostiglio e maxi-piante di canapa al sole: condannato insospettabile
Giuseppe Ciglione patteggia e torna libero. In casa aveva il suo 'laboratorio'
10-10-2016 | di Salvatore Piro

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TORRE ANNUNZIATA. Marijuana nel ripostiglio e 3 maxi-piante di canapa indiana, dell’altezza di 180 centimetri l’una, lasciate ad essiccare in casa: condannato insospettabile.
L’ARRESTO-LA SENTENZA. Incensurato, ma senza un lavoro fisso, Giuseppe Ciglione, 53enne di via Vittorio Veneto, forse proprio come misura anti-crisi aveva pensato di allestire - all’interno della propria abitazione - una sorta di laboratorio per coltivare sostanze stupefacenti. A scoprire il tutto, lo scorso 7 ottobre, furono gli agenti del commissariato di Polizia di Torre Annunziata.
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Il blitz in via Vittorio Veneto portò infatti gli investigatori alla scoperta di 192 grammi di marijuana, che Ciglione occultava in un mobile del vano ripostiglio, oltre alle piante formato ‘maxi’ lasciate ad essiccare alla luce del sole. Il 53enne, originario di Boscotrecase, era così finito ai domiciliari in attesa di un processo per detenzione ai fini di spaccio.
Convalidato l’arresto, il pusher ha scelto di patteggiare la pena (sospesa) di un anno e mezzo, tornando immediatamente libero. Il giudice monocratico del tribunale di Torre Annunziata, Federica De Maio, ha inoltre ordinato in sentenza la confisca e la distruzione della droga, finita tre giorni fa sotto sequestro.
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