Assolto perché il fatto non sussiste. Si chiude così il processo in appello nei confronti di Gennaro Aquino, all’epoca dei fatti location manager della Cattleya. Accusato di favoreggiamento dai pm della Procura di Torre Annunziata, in una inchiesta su una presunta estorsione - durante le riprese della prima serie di Gomorra - ai danni della casa di produzione cinematografica.

Secondo la tesi sostenuti dalla Procura, il boss Francesco Gallo, in quel periodo da poco finito in carcere, aveva estorto 5mila euro per permettere che le riprese venissero girate nella sua villa di Torre Annunziata, diventata nella serie la casa del clan Savastano.

Nel febbraio 2018 Aquino fu condannato a 6 mesi di reclusione con pena sospesa. Per girare nella villa di Torre Annunziata la produzione aveva stipulato un regolare contratto (6 mesi, 5mila euro al mese, 30mila euro in totale) che comprendeva anche un parziale ristrutturazione dell'immobile, ma Francesco Gallo venne arrestato proprio in quel periodo.

Secondo le ricostruzioni il boss ricevette almeno una seconda rata, a titolo estorsivo, nonostante la produzione avesse ormai come interlocutore la magistratura visto il sopraggiunto sequestro della villa.

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