TORRE ANNUNZIATA. Evade alla vigilia di Natale: arrestato dai carabinieri sotto casa. Nuova disavventura giudiziaria per Ciro Ruocco, il 23enne di Torre Annunziata, già finito in manette nel maggio scorso perchè dopo aver bevuto un drink al bar decise di sparare un colpo di pistola in aria tra le palazzine del rione San Francesco.

Per questo motivo, il giovane era finito ai domiciliari e successivamente condannato dai giudici. Il 23enne (difeso dall'avvocato Salvatore Calamita) dovrà infatti scontare la pena di un anno e otto mesi per porto, detenzione d'arma clandestina e ricettazione: una pistola semiautomatica colt U.S. Army, calibro 45, in dotazione all'esercito degli Stati Uniti. Arma che, in quel frangente, Ruocco teneva ancora stretta tra le mani, prima di essere immobilizzato dai carabinieri del NOR di Torre Annunziata (comandante Andrea Rapone).

Un'inchiesta parallela, aperta pochi giorni dopo la condanna, svelò un retroscena inquietante. Secondo gli investigatori, la stessa pistola venne utilizzata dal 23enne pochi mesi prima, in villa comunale, per sparare un altro colpo in aria. Stavolta, la vittima della presunta intimidazione fu la sua giovane ex moglie, da anni costretta su una sedia a rotelle.

Alla base dello sparo - la tesi dell'accusa - la gelosia del giovane per una relazione finita male. Ciro Ruocco, dunque, fu raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare con le accuse di minaccia aggravata e detenzione di arma comune da sparo. Ordinanza annullata lo scorso 22 giugno dai giudici del Tribunale del Riesame.

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