Sarebbero addirittura 378, tra avvocati, cancellieri e tabaccai della zona, gli indagati dal pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Silvio Pavia, nell’ambito di una maxi-inchiesta volta a smascherare una truffa milionaria ai danni dello Stato, attraverso la clonazione di bolli per risparmiare soldi sulle cause in tribunale. L’indagine, partita a gennaio 2014 e non ancora chiusa, in 17 mesi si è allargata a macchia d’olio, dando vita a una vera e propria ‘escalation’ di persone coinvolte (inizialmente a rischiare l’interdizione dalla professione erano in soli 15 civilisti tra Gragnano e Castellammare di Stabia).

IL SISTEMA. Una semplice clonazione, niente di più. Questa l’ipotesi da mesi al vaglio degli inquirenti. Gli ideatori della truffa, infatti, con la complicità di alcuni tabaccai, miravano per l’accusa a mandare in ‘tilt’ le macchinette che stampano i contributi unificati, registrando un solo bollo all’Agenzia delle Entrate per poi clonarne altri 5 con lo stesso codice. Un sistema tanto semplice quanto diffuso, se è vero che a 'tremare' sono numerosi avvocati dell’intero Circondario, da Torre Annunziata a Torre del Greco, passando per Portici, Gragnano, Castellammare di Stabia e la penisola sorrentina.

ORDINE IN FERMENTO. Ieri, nella sede dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata, al piano terra del Palazzo di Giustizia di Corso Umberto, si è svolta una riunione fiume sull’argomento. All’uscita volti tesi e poca voglia di parlare. L’unico commento lo ha rilasciato il presidente dell’Ordine oplontino, Gennaro Torrese, che “a tutela della dignità della professione” ha sottolineato: “Molti avvocati, in realtà, sono vittime della vicenda. Alcuni potrebbero essere stati tirati in ballo dai loro stessi clienti. Per questo ho scritto al Procuratore della Repubblica, Alessandro Pennasilico, chiedendogli di vederci chiaro, ma stralciando quelle posizioni marginali da archiviare a breve, anche per consentire un processo dignitoso ai veri colpevoli”.

Ed a breve si attendono sia gli avvisi di conclusione delle indagini, da parte del pm Pavia, che la risposta del Procuratore di Torre Annunziata all’Ordine. Diversi avvocati, ritrovata ieri la voglia di parlare, si sono detti “stupiti. A volte i bolli li porta da solo il cliente allo studio. Potremmo trovarci sotto inchiesta senza nemmeno sapere perché”.

 

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