TORRE ANNUNZIATA. Nessuno sa dov’è: introvabile, sparito nel nulla ‘il ragioniere’. Nonostante le ricerche della polizia. Che continuano. Ma il ‘giallo’ sulla scomparsa di Luigi Cirillo, il 52enne di via Luigi Iacono del quale da mesi si sono ormai perse le tracce, si infittisce. Arricchendosi di un altro capitolo. Il ragioniere di un noto Caf cittadino è stato infatti condannato alla pena di un anno e mezzo di reclusione per falso ai danni dell’INPS. A scrivere la sentenza, il giudice del tribunale di Torre Annunziata, Luca Della Ragione. Verdetto emesso, ma imputato assente in aula. Le sue ricerche, con tanto di foto segnaletiche a tutti i presidi di polizia locale, continuano. Anche oggi.

IL PROCESSO. Cirillo era alla sbarra inoltre per 3 truffe messe a segno e 13 solo tentate ai danni dell’Istituto Nazionale di Previdenza. Secondo l’accusa, il ragioniere introvabile - nel 2006 - presentò all’INPS ben 16 modelli relativi a false pratiche di “disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti”, in favore di altrettanti cittadini che risultavano in precedenza assunti presso aziende del centro Italia (con sede soprattutto nelle Marche, a Tolentino). Per realizzare il suo ‘piano’, il ragioniere del Caf formava false impronte di timbri e bolli dell’INPS, delle Poste e di noti istituti di credito (Banca Intesa e Credito Emiliano), attestando così i moduli di pagamento unificato. Prescritta la truffa, il ragioniere 52enne ha incassato un anno e mezzo solo per falso.

IL PASSATO. Scavando nel passato di Cirillo, altri ‘guai’ con la giustizia: un arresto, poi i  domiciliari. Infine un decreto di giudizio immediato, emesso nel 2013 dal gip del tribunale di Nocera Inferiore. Le accuse? Associazione finalizzata alla truffa e al falso ideologico. Sempre ai danni dell’INPS, processo ancora in corso. Il ragioniere sparito nel nulla, alla sbarra in tal caso con altre 3 persone, avrebbe infatti “favorito la permanenza di cittadini”, perlopiù presunti braccianti agricoli nordafricani, attraverso la “costituzione di fittizi rapporti di lavoro alle dipendenze di aziende” riferibili a due dei co-imputati. Cirillo agiva come una sorta di ‘super-consulente’. Il tutto – si legge ancora nel decreto – “per ottenere dall’INPS erogazioni di carattere previdenziale ed assistenziale”.   

LA SCOMPARSA DEL RAGIONIERE. Luigi Cirillo è tuttora introvabile. A denunciarne la scomparsa - il 23 agosto scorso - fu suo figlio, che ai poliziotti del commissariato di Torre Annunziata raccontò di come il padre, venti giorni prima, fosse uscito di casa dicendo di andare a lavoro. Ma in ufficio, il ragioniere del Caf non sarebbe mai arrivato. Vane fino ad oggi le sue ricerche, condotte dagli agenti agli ordini del primo dirigente Vincenzo Gioia e della vice Elvira Arlì. Cirillo, da molti in città, era considerato una persona tranquilla. Prima della scomparsa, tuttavia, i familiari ne avrebbero rivelato agli inquirenti lo strano e repentino cambiamento di umore.

Da qualche mese infatti – secondo quanto avrebbero riferito i suoi parenti in commissariato - il ragioniere era nervoso, preoccupato, quasi intrattabile. Inoltre l’uomo, prima di sparire nel nulla, sarebbe stato vittima di minacce da parte di alcuni clienti. Liti e scontri verbali dovuti, con molta probabilità, alle ultime pratiche sbrigate al Caf. Il passato giudiziario di Cirillo, e la recentissima condanna, potrebbero legarsi a doppio filo al 'giallo'. 

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