Torre Annunziata festeggia i 50 anni di Archeoclub con Zuchtriegel
L’associazione fondata da Mario Prosperi portata avanti ora da Mirella Azzurro: “Tanti progetti ancora in cantiere". Il direttore: "Oplontis fondamentale per connettere Vesuvio e Mediterraneo"
06-11-2024 | di Marco De Rosa
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Centinaia di persone hanno festeggiato ieri sera ai Salesiani i primi 50 anni di Archeoclub a Torre Annunziata. L’associazione oplontina fondata dal professore Mario Prosperi nel 1974 rappresenta da anni il motore per favorire l’affermazione e la conoscenza del territorio.
Un traguardo significativo per una realtà che da mezzo secolo si dedica alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico e archeologico locale. L’evento ha visto la partecipazione straordinaria di Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, che con la sua presenza ha sottolineato l'importanza di Torre Annunziata come luogo di connessione culturale e storica tra il Vesuvio e il Mediterraneo.
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Durante la serata, Mirella Azzurro, presidente dell’Archeoclub, ha espresso parole di gratitudine verso tutti coloro che hanno collaborato con l’associazione e sostenuto i suoi progetti. “Voglio ringraziare la rete del territorio - ha dichiarato Azzurro - perché senza il contributo di istituzioni, volontari e cittadini non avremmo potuto raggiungere questo importante traguardo. E la nostra storia non finisce qui: abbiamo ancora tanti progetti in cantiere che mirano a rendere sempre più accessibile e conosciuta la nostra eredità culturale”.
La presidente ha inoltre annunciato che nei prossimi mesi l’Archeoclub si impegnerà in nuove iniziative volte a sensibilizzare il pubblico sui tesori storici di Torre Annunziata e a coinvolgere le nuove generazioni in attività di valorizzazione del patrimonio.
“Torre Annunziata è un luogo fondamentale – ha spiegato il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, presente all’iniziativa - perché rappresenta un punto di contatto tra il Vesuvio e il Mediterraneo. La sua storia, le sue tradizioni e i suoi reperti ci raccontano di un territorio che da sempre è stato crocevia di culture e influenze”.
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