I clan storici come gli emergenti, i narcos come i pusher. La mappa dei criminali con il reddito di cittadinanza non esclude nessuno. I nomi eccellenti sono nell'elenco che i finanzieri hanno portato al Procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso. C'e' anche la moglie di un reggente della cosca. Mentre Gennaro Longobardi è in un carcere di massima sicurezza, ritenuto al vertice del clan Gionta, la sua famiglia ha preso il reddito di cittadinanza ritenuta tra gli indigenti di Torre Annunziata. I Gionta e i Gallo-Cavalieri hanno cancellato i loro precedenti per accedere al sussidio a chi è in difficoltà. Un colpo di spugna di cui non si sono accorti nei comuni. Da Torre Annunziata a Boscoreale è toccato alla Finanza stanare i falsi poveri con conti correnti e ville, intestate a prestanomi e ottenuti con il traffico di droga e le estorsioni. I familiari di affiliati ai clan Gionta, Gallo-Cavalieri e Quarto Sistema, a Boscotrecase e Boscoreale ai Gallo-Limelli-Vangone e Pesacane, indagati sono più di cinquanta. Tra di loro anche un boss. Luca Cherillo è nell'elenco di chi ha ottenuto il reddito di cittadinanza presentando una dichiarazione dei redditi pari a zero. Stesso trattamento per la moglie del narcotrafficante dei Gallo, Vincenzo Scarpa, che ora dovrà restituire i soldi tolti a chi ne aveva veramente bisogno. Due i cassieri della cosca che hanno subito un sequestro nella giornata di ieri. Più di un milione di euro complessivamente requisiti a chi ha incassato illegalmente soldi dello Stato. Nell'elenco anche Vincenzo Pisacane e Giuseppe Ranieri. Cassieri di due cosche tra Torre e Boscotrecase. Famiglie di camorristi che i comuni hanno inserito negli elenchi dei beneficiari, fino a quando la Procura di Torre e la finanza non hanno acquisito gli atti e fermato l'ennesimo oltraggio allo Stato.

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