TORRE ANNUNZIATA. “Abbiamo quasi perso la vita per salvare 30 barche domenica notte. La pioggia e il vento ne hanno affondate tre, ma il guaio sono i pontili: tutti spezzati. Costano quasi 120mila euro e senza aiuti, magari anche politici, rischiamo di chiudere. Quattro persone perderanno il lavoro”. E’ l’allarme lanciato da alcuni componenti del Circolo Nautico “Torre Annunziata”, l’associazione dilettantistica (79  i soci fondatori), che ha riportato i maggiori danni in seguito alla violenta sciroccata abbattutasi – nella notte tra domenica e lunedì scorsi -  sul molo di ponente del Porto oplontino. Tre pontili in ferro-alluminio distrutti, un gommone e due barche a vela affondate: questa la prima stima. Ma diversi testimoni raccontano di altre 15 imbarcazioni leggere, letteralmente colate a picco.

LA DENUNCIA. Circoli nautici e pescatori uniti: il problema è l’assenza di adeguata protezione del Porto dallo scirocco in arrivo da Castellammare di Stabia. “Eppure – sottolinea lo storico capitano del Circolo, il 70enne Pasquale Agnello – Torre Annunziata è tra gli approdi commerciali più importanti in Campania. Ma a Napoli, forse, se ne fregano”.

Nel 2006, un progetto regionale prevedeva la costruzione di un “braccetto di sottofondo”, a 500 metri dal molo di ponente, per contenere raffiche di vento e improvvise mareggiate: “nulla è stato fatto, aspettiamo una risposta da dieci anni – sottolineano i soci Bernardino Sortino e Giacomo Visconti, istruttore federale di Vela d’altura - . Il nostro Circolo è aperto tutto l’anno, qui lavorano quattro persone. Il problema, adesso, è ricostruire i pontili per salvare le loro famiglie”.     

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