La chiusura della manifestazione all'esterno degli Scavi di Oplonti, lo scorso week end, con “Bella ciao” eseguita dal gruppo musicale “Quelli della Curva” è stata la perla finale di un evento nato per reazione alla mestizia cittadina e al grigio pantano post scioglimento del Comune. Partigiani? Si, lo siamo, l’appartenenza al gruppo Giraoplonti lo dimostra: siamo partigiani per Torre Annunziata. Combattiamo armati di molotov di buona volontà. GiraOplonti del 24 settembre è stata una fiammata di passione, di reazione al troppo quando è troppo, come accadde ai partigiani di Napoli, donne, uomini e scugnizzi in questi stessi giorni del 1943. Siamo pochi partigiani, una decina di associazioni, ma questi pochi reagiscono come allora alle offese alla città con le sue migliori e oneste energie.

Siamo rimasti frastornati dal commissariamento che segue il precedente fango di processi a dirigenti, imprenditori e politici. A dire il vero l’arrivo dei commissari è stata più un’onta per la tanta brava gente torrese che un vero e proprio danno d’immagine della giunta e del consiglio comunale (fatta qualche dovuta eccezione), ormai entrambi già valutati dai cittadini per l’assoluta mediocrità e immobilismo.

Insomma, Bella ciao è un canto di Libertà dall’invasore. C’azzecca molto con noi oplontini. Perché a Torre gli invasori ci sono e sono di due tipologie: la camorra la prima e la miseria la seconda. La prima incute paura e decide il tuo destino personale e imprenditoriale, la seconda crea i bisogni e ti rende vittima di chi li soddisfa. Eccoli i due padroni del nostro destino: il camorrista da una parte e il politico-politicante dall’altra, e puntano entrambi a renderti schiavo, a soggiogarti.

Torre, come sappiamo, è piena sia dell’una che dell’altra tipologia. Sono entrambi prodotti della cultura dell’illegalità che ha fatto scuola dal contrabbando di sigarette dagli anni ’70 in poi. In queste condizioni pensiamo ci sia più bisogno di combattere la dispersione scolastica e la povertà diffusa piuttosto che sgombrare la ricchezza culturale custodita nel Museo dell’Identità che sabato mattina abbiamo mostrato ai giornalisti del TGR Campania. Noi partigiani abbiamo inviato ai Commissari una proposta, un’idea progettuale che riprende quella dell’ex assessore Enzo Celone, tracciando in sei punti i vantaggi di un possibile utilizzo museale del dopolavoro della stazione a Torre Annunziata Città.

Ve li elenchiamo qui, sperando che questa fiammata del 24 settembre porti tanti torresi ad unirsi coralmente intorno ad un’idea possibile, che non tolga ma aggiunga, che non ferisca ma curi. Ricordando che l’unica strada che ci resta per liberarci da quegli invasori, camorra e politicanti, è la Partecipazione.

Ecco in sintesi i vantaggi nell’utilizzare i locali della stazione:

  1. Possibile creazione di un percorso turistico “Museo in stazione” che parte da Pietrarsa (Museo Ferroviario), passa per Torre del Greco (Museo della Marineria) e arriva a Torre Annunziata (Museo civico di Oplontis). Si potrebbe pensare alla realizzazione di un unico biglietto ferroviario con le tre tappe.
  2. Possibilità di utilizzare gli spazi esterni per eventi nel periodo estivo
  3. Utilizzo dei circa 300 mq per esposizione dei reperti di Oplontis nel piano inferiore (o superiore) e possibilità di utilizzare gli altri spazi per mostre, convegni, eventi pubblici;
  4. Promozione del Museo per i viaggiatori che transitano sulla tratta Napoli Pompei Salerno con l’installazione di pannelli lungo la parete sud;
  5. Ripristino della biglietteria e della fermata dei treni a Torre Annunziata Città con grande beneficio per i cittadini e i turisti;
  6. Recupero di una struttura al centro città e ripristino della sicurezza grazie alla frequentazione del luogo e al sistema di videosorveglianza h24;

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