“Vista la situazione a questo punto è meglio chiudere tutti e ricevere i ristori, con cui comunque non copriamo le spese, però almeno non ci rimettiamo ulteriormente”, così ha dichiarato il proprietario del Ristorante La Rampa del Porto a Torre Annunziata.

Categoria al collasso quella dei ristoratori, che nella prima settimana di zona gialla hanno avuto la possibilità di riaprire le porte dei propri locali ai clienti ma non con poche difficoltà: “Stiamo attingendo dalle nostre tasche per portare avanti l’attività – continua – certamente ci sentiamo realizzati e felici ma non abbiamo quel ritorno economico sperato, al massimo così ci facciamo solo un po’ di pubblicità”

La situazione è difficile, alcuni rischiano la chiusura, altri hanno deciso di non aprire al pubblico le proprie attività a pranzo e di continuare con l’asporto quando richiesto: “Siamo contenti di poter accogliere i nostri clienti per pranzo – afferma il proprietario del Bistrot Savì a via Gino Alfani - ma certo questo non ci aiuta a risanare le nostre finanze”. 

 “Vanno pagate le utenze, i camerieri e l’affitto del locale – continua – le spese sono davvero tante. Francamente vorrei che lo stato ci aiutasse di più, perché così siamo al collasso e ci abbiamo rimesso già troppo”.

La ristorazione è tra le categorie che più ne usciranno distrutte da questa pandemia, la situazione è ancora oggi, anzi soprattutto oggi dopo mesi e mesi di chiusura, molto delicata per queste persone che hanno investito i risparmi di una vita per realizzare il proprio sogno: “Il ristorante è un luogo sicuro, rispettiamo tutte le regole e le persone lo vedono e lo sanno – conclude il proprietario della Pizzeria Fratelli Caponi - noi non siamo untori”.