TORRE ANNUNZIATA. L’emergenza “rom” continua in periferia, arricchendosi di dati precisi e un aspetto inquietante: dietro i costanti flussi migratori, in arrivo in città da Romania e Croazia, ci sarebbe infatti un business di fitti a poco prezzo di veri e propri tuguri nel quartiere “Provolera”. Il presunto giro d’affari, svelato alle forze dell’ordine nel corso dell’ultimo censimento del Comune al campo nomadi di Largo Macello e nelle strade del rione Murattiano di via Commercio, via Sambuco, via Costa e via Fortuna, sarebbe gestito da un 60enne di Torre Annunziata e da una donna ritenuta contigua alla cosca dei “Fransuà”: nessun fascicolo d’inchiesta è stato per ora aperto in Procura.

IL PREZZO DEI “BASSI”. I tradizionali “bassi” della zona sud, quasi delle “trappole” da 20-30 mq, sarebbero stati acquistati dalla coppia oplontina (che però agirebbe senza accordo), per poi fittarli solo alle famiglie “rom” a un prezzo base dai 200 ai 300 euro mensili circa. Il canone, nemmeno troppo “stracciato”, sarebbe comprensivo anche della corrente: spesso con allacci abusivi, di fortuna o pericolosi. Solo pochi affittuari - perlopiù lavavetri o dediti all’accattonaggio con minori nei comuni Vesuviani - avrebbero firmato un regolare contratto.

L’EMERGENZA SANITARIA. Il caso “rom” scoppiò a Torre Annunziata dopo la denuncia dei residenti del quartiere “Provolera”, circa la presenza di una folta comunità rumena insediatasi abusivamente nei classici “bassi” del rione. La denuncia fu raccolta dal Comune, che avviò il censimento estivo anche al campo nomadi di Largo Macello.

I carabinieri della stazione di Torre Annunziata (agli ordini del comandante Egidio Valcaccia) e i vigili urbani del tenente Antonio Virno, registrarono 40 occupanti soprattutto di etnia croata. Tra questi 2 sono agli arresti domiciliari, 10 “rom” hanno precedenti penali per furti e/o rapine, soltanto altri 10 hanno un documento d’identità. Due invece i ceppi familiari con al seguito 21 bambini, costretti a dormire in casupole allestite come stalle: nel campo nomadi i medici dell’Asl scovarono pure 3 cavalli, di proprietà di un cittadino torrese, poi trasferiti in una vicina stalla autorizzata di Largo Genzano.

“REBUS” SGOMBERO. Il campo “rom” di Largo Macello è da anni sotto la minaccia dello sgombero imposto da Palazzo Criscuolo. L’accampamento (dove mancano pure i bagni) ostacola infatti il completamento della bretella Porto-Autostrada: progetto cofinanziato dalla Regione con 33 milioni di euro. Lo sgombero, più volte annunciato anche dal sindaco Giosuè Starita, non è mai partito. Il Comune di Torre Annunziata non ha ancora individuato un’area alternativa dove ospitare i 40 “rom” censiti.

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