Il Comune di Torre Annunziata danneggiato dall'ex capo del suo Ufficio Tecnico e dal suo Sistema. Condannato in primo grado a sei anni di carcere per avere intascato mazzette favorendo imprenditori, Nunzio Ariano si ritroverà nuovamente contro i legali incaricati dai commissari prefettizi di seguire il suo processo in Corte d'Appello. L'hanno deciso gli alti funzionari del Viminale inviati per riportare la trasparenza e la legalità nel comune anche in seguito agli scandali che hanno travolto l'ex dirigente ora agli arresti domiciliari. Ha firmato la delibera per il conferimento dell'incarico il Prefetto Enrico Caterico che guida la triade di commissari, dando il via alla procedura per la costituzione in aula quando sarà fissata la prima udienza in secondo grado.

Una scelta che ripete quanto già avvenuto in primo grado. 

Due attualmente le condanne per corruzione già incassate da Nunzio Ariano. L’ingegnere è stato prima ritenuto colpevole di aver intascato una mazzetta di 10 mila euro alle Sette Scogliere per l’affidamento di alcuni lavori di ristrutturazione di una scuola di Torre Annunziata.

Il suo arresto scatto' il 28 dicembre del 2000, mentre intascava due buste da 5mila euro l’una. Una scena ripresa e osservata dalla Guardia di Finanza. Uomini appostati sulle scogliere e che hanno documentato la scena prima di fermarlo sul lungomare Marconi di Torre Annunziata, mentre Ariano era in procinto di tornare a casa.

Ad ottobre scorso poi l'ex dirigente ha subito una nuova sentenza di condanna sulla seconda mazzetta intascata, invece, dall’imprenditore Amedeo Carluccio per i lavori all’asilo nido di via Parini. E adesso si ritroverà nuovamente contro non solo la Procura di Torre Annunziata, che ha condotto l'inchiesta, ma anche il comune in rappresentanza dei cittadini torresi danneggiati. 

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