Il covid a Torre Annunziata ha prima fermato l’arrivo di Babbo Natale e adesso anche della Befana.

“La tradizione della befana è andata avanti ma non come gli altri anni”  dichiara la proprietaria della salumeria Cirillo a Torre Annunziata. “Le persone hanno comprato la calze come simbolo – continua - ma solo con prodotti necessari e contati, solo per riempire la calza”.

Le compere di dolciumi che prima erano visti come sfizi e desideri da voler accontentare, adesso sono visti come spreco:  “Vista la situazione economica – dice la Signora - hanno preferito comprare i prodotti di prima necessità al banco salumi come pasta ed olio. Spendere soldi in dolciumi vari è visto come uno spreco”.

Il coronavirus ha cambiato le vite di tutti e questo lo nota chi è in costante contatto con la gente: “Noto negli occhi di chi compra una vena triste e malinconica – conclude - il covid ha cambiato totalmente il nostro modo di vivere, in primis ha ridotto il contatto con le persone”.

Il Natale e la Befana sono da sempre le feste dedicate ai più piccoli, ed attualmente in questo particolare momento storico, i negozi di giocattoli speravano in una ripresa, che in realtà non c’è stata: “Le vendite sono in ribasso pesante ma proviamo ad andare avanti lo stesso pur con mille sacrifici – dichiara l’addetto alle vendite del negozio Toys alla cartiera a Pompei.

“Con tutte le difficoltà comunque – continua - c’è qualcuno che non rinuncia ai giochi per i bambini. Arrivano dalle immediate vicinanze: Pompei, Scafati, Torre Annunziata”.

 “In serata abbiamo previsto un aumento di persone ma non è decisamente come gli anni precedenti – conclude -  Le persone hanno paura di spendere, paura di venire qui. La mia speranza più grande è che finisca tutto al più presto”.

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