Il Centro “Eirene” dell’ambito territoriale N30 – sito in via Parini a Torre Annunziata e gestito dal consorzio Proodos – è in prima linea sul territorio nel fornire un sostegno alle vittime di violenza. Durante il lockdown il presidio, che ha svolto l’attività di supporto online, ha registrato un’esplosione della domanda. 

Il bilancio della dottoressa Raffaella Ruocco, Welfare Manager di Proodos: “Molte donne, trovandosi in una situazione di chiusura, senza nessun tipo di spazio per sé, hanno trovato il coraggio di uscire fuori, di volersi liberare - spiega la dottoressa -, per questo è importante che i centri non chiudano e che non siano aperti con il contagocce. I governi, le regioni, ci devono credere. Servono giusti investimenti per aprire più presidi sul territorio e registrare la domanda”. In pieno lockdown, da marzo a giugno 2020, sono arrivate al 1522 – numero unico nazionale Anti Violenza - +119% chiamate rispetto al 2019.
Ad incidere sulla violenza di genere è anche la cattiva comunicazione.

Il monito della dottoressa Ruocco: “É difficile definire emotivamente normale chi abusa, certamente non lo è, ma è sbagliato definirlo mostro. La cattiva comunicazione incide sulla violenza". Continua la Welfare Manager: "Se da normale lo si fa diventare un malato, o un mostro, si interpreta male il fenomeno. Se diciamo che è malato, ci impietosiamo, pensiamo abbia un disturbo psichiatrico o faccia uso di stupefacenti, quindi da carnefice diventa vittima”.

Un uomo violento non è necessariamente un mostro.  Potrebbe essere un magistrato, un operaio, uno studente ed essere comunque il responsabile di quella 'spirale di violenza' che annienta la donna. 

L’analisi della psicologa e coordinatrice del centro Rita di Gennaro:” Dai racconti emerge che l’uomo violento è una figura a cui appoggiarsi, le donne dipendono da lui - chiarisce la dottoressa -, sono isolate dalla rete parentale ed amicale e questo non le aiuta a riconoscere i segnali della violenza”.  Il centro, mediante l’intervento di un’equipe specializzata, inserisce le donne in percorsi terapeutici finalizzati all’autodeterminazione, al rafforzamento del sé e alla capacità decisionale. In caso di violenza contattare 'Eirene' al numero verde 800 89 45 93 o all'indirizzo mail [email protected].

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