“Entro il 2026 il porto di Torre Annunziata godrà di una nuova vita. Al suo interno verranno coinvolte associazioni diportisti che trasformeranno un molo che prima era a carattere strettamente commerciale. Ora, con il nuovo piano di sviluppo diventerà polifunzionale”.

L’assessore con delega al porto Luisa Refuto non ha dubbi. In attesa dell’ingresso del molo oplontino nell’autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centrale, guarda con soddisfazione ai 27 milioni stanziati dal Ministero delle Infrastrutture per la riqualificazione dell’area portuale di Torre Annunziata. Il comune si è infatti classificato al quinto posto nella graduatoria generale, ma è primo per l’entità del finanziamento.

Le opportunità che si profilano, anche in considerazione delle ingenti risorse finanziarie rese disponibili dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza attivato per uscire dalla crisi pandemica da covid, potrebbero essere l’innesco di altre iniziative di sviluppo per rilanciare l’economia del territorio.

Lo scalo marittimo di Torre Annunziata potrebbe proporsi, infatti, come un vero e proprio hub turistico per “mettere a sistema” tutti gli attrattori del territorio. Primi fra tutti, i bacini archeologici di Pompei, Ercolano, Stabia e la stessa Oplonti, a cui si aggiungono le mete della Penisola Sorrentina e le Isole del Golfo.

“Un porto polifunzionale che sappia interagire con chi ci vive e svolge attività al suo interno – ha continuato Luisa Refuto -. Solo così potremo pensare a intercettare altri finanziamenti e pensare con ottimismo anche a sbocchi turistici, come l’ingresso delle navi da crociera. Siamo consapevoli del ruolo primario del porto per l’economia della città – ha concluso la Refuto -. Il suo rilancio potrà significare una nuova fase di sviluppo per Torre Annunziata”.