Era diventato colui che gestiva i vitalizi del clan. Un ruolo di potere non da poco per Giuseppe Carpentieri, marito di Teresa Gionta e genero dello storico boss di Torre Annunziata Valentino. Secondo quanto ricostruito nell’ordinanza firmata dal gip De Angelis, che ha portato all’arresto di 19 persone, a Carpentieri toccava questo ruolo delicato.

Gli associati e in particolar modo i personaggi di vertice della cosca, che si trovavano in detenzione, ricevevano un vitalizio di 500 euro. Si poteva anche arrivare a mille, come si è evinto anche da più intercettazioni, se si trattava di affiliati di indubbio spessore.

E questo non soltanto durante i periodi di Natale o di Pasqua. Carpentieri era sempre rendicontato dalla moglie Teresa (“Tutto scritto mi sono messa”) per le somme di denaro concesse.

Il suo ruolo di grande rilevanza è sto così da sempre riconosciuto malgrado il raid che ha subito l’8 maggio del 2020 dai fratelli Cherillo, appartenenti al clan rivale del Quarto Sistema.

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