Torre Annunziata. Il genero del boss Gionta gestiva i vitalizi: “500 euro per ogni affiliato al clan”
Il ruolo di Carpentieri era di alto livello. Fondamentale l'aiuto di sua moglie Teresa
10-12-2021 | di Gianluca Buonocore
VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
Era diventato colui che gestiva i vitalizi del clan. Un ruolo di potere non da poco per Giuseppe Carpentieri, marito di Teresa Gionta e genero dello storico boss di Torre Annunziata Valentino. Secondo quanto ricostruito nell’ordinanza firmata dal gip De Angelis, che ha portato all’arresto di 19 persone, a Carpentieri toccava questo ruolo delicato.
Paura a Torre Annunziata, incendio nei silos: boato e fiamme
Ferito un operaio. Forze dell'ordine e vigili del fuoco sul posto per domare le fiamme
Gli associati e in particolar modo i personaggi di vertice della cosca, che si trovavano in detenzione, ricevevano un vitalizio di 500 euro. Si poteva anche arrivare a mille, come si è evinto anche da più intercettazioni, se si trattava di affiliati di indubbio spessore.
E questo non soltanto durante i periodi di Natale o di Pasqua. Carpentieri era sempre rendicontato dalla moglie Teresa (“Tutto scritto mi sono messa”) per le somme di denaro concesse.
Il suo ruolo di grande rilevanza è sto così da sempre riconosciuto malgrado il raid che ha subito l’8 maggio del 2020 dai fratelli Cherillo, appartenenti al clan rivale del Quarto Sistema.
Sondaggio
Risultati
Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"