Stravolta la maggioranza che sostiene il sindaco Ascione: è quanto emerge al termine dell’ultimo interpartitico. La riunione, tenutasi mercoledì 28 agosto per fare il punto sugli equilibri interni alla coalizione, ha sancito il nuovo quadro politico, differente rispetto ai risultati del 2017.

I CONFINI

Con la riunione di ieri il primo cittadino ha provato a definire i confini della maggioranza che, salvo imprevisti, dovrebbe essere di 16 consiglieri (più il sindaco). Dei 15 consiglieri eletti con Ascione, la maggioranza ha perso un pezzo (Iovane passato con la Lega) ma ha acquistato due transfughi (Solimento e Oriunto) che hanno abbandonato i banchi dell’opposizione per abbracciare il sindaco. La coalizione è passata così da 6 liste a 10 differenti gruppi.

IL GIOCO DELLE COPPIE

Nella riunione il sindaco ha ribadito il criterio per la nuova giunta. 2x1, cioè un assessore ogni due consiglieri. Sia prima dell’estate che nel corso della riunione, Ascione ha invitato i consiglieri a “fidanzarsi politicamente” per rivendicare un ruolo in giunta. Le difficoltà stanno proprio qui perché rispetto ai risultati delle amministrative, oggi il quadro è cambiato. Al netto del gruppo PD (6 membri), il resto della maggioranza (10 consiglieri) è composto da consiglieri comunali che rappresentano solo sé stessi: chi perché unico eletto della propria lista (Iapicca e Cirillo), chi perché si ritrova solo dopo lo smembramento dei gruppi consiliari (Sannino, Manzo e Longobardi). Solo i due trasformisti Solimeno e Oriunto, che hanno aderito al gruppo politico che fa capo al presidente De Luca, si muovono in blocco e hanno già fatto sapere al sindaco di volere un posto in giunta.

IL FRITTO MISTO

Ai vari cocci della maggioranza si aggiunge il gruppo misto (Salvi, Pallonetto e Nappi). Alla riunione erano presenti anche Antonino Muto e Gerardo Salvi: i due, ex progressisti e democratici, si sono seduti al tavolo come rappresentanti del gruppo. Una stranezza visto che in consiglio comunale il capogruppo è Mauro Iovane (della Lega, ora all’opposizione). Non si sa ancora quali siano le intenzioni dei tre consiglieri senza casa, e non è chiaro se Muto effettivamente parlasse alla riunione a nome anche di Pallonetto e Nappi. Molto vicini alla lista +Europa, se Salvi, Pallonetto e Nappi faranno gruppo unico diventeranno la seconda forza della maggioranza. Un passaggio che in ogni caso non potrà essere sancito in consiglio comunale visto che il regolamento prevede la impossibilità di formare gruppi consiliari differenti dalle liste che si sono presentate alle elezioni. Sempre che non si voglia modificare appositamente il regolamento.

IL RIMPASTO

Il rimpasto in giunta e i nuovi equilibri coinvolgeranno anche le figure esterne alla giunta. E’ il caso di Rocco Manzo, presidente del consiglio comunale. Abbandonato da Pallonetto e Nappi, quasi sicuramente sarà costretto a lasciare la presidenza. In pole position per questo incarico c’è Salvi. Con un piede fuori dalla giunta anche Stefano Mariano: inizialmente indicato da Pallonetto, se il gruppo otterrà la presidenza dovrà lasciare l’assessorato. Il PD che già esprime il sindaco e il presidente della Prima Vera, dovrebbe confermare i due assessori. Ammendola non ha intenzione di lasciare la giunta, Ruggiero è disponibile a lasciare l'assessorato se verrà ripescato in consiglio come primo non eletto. In questo caso uno dei consiglieri dovrà essere "promosso" in giunta.

C’è infine la spina più grande per il sindaco: i tre assessori (Veltro, Cirillo e Nastri) oggi “sostenuti” rispettivamente da tre consiglieri (Longobardi, Iapicca e Cirillo). Il sindaco dovrà adottare il criterio 2x1 e contemporaneamente non scontentare nessuno. A cominciare dal suo vice Gaetano Veltro che non ha alcuna intenzione di lasciare la giunta. Auguri.

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