Torre Annunziata, il messaggio di Don Ciotti: “Villa Adele va recuperata subito”
Il referente nazionale di Libera visita la villa confiscata ai Tamarisco e poi incontra gli studenti del Marconi
27-10-2021 | di Catello Germano
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“Il vero schiaffo alle mafie consiste nel riutilizzare i beni confiscati” E’ il messaggio di Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, ieri a Torre Annunziata. Un pomeriggio intero nella città oplontina, prima in visita a villa Adele, ex roccaforte dei Tamarisco, adesso bene confiscato, e poi con gli studenti dell’Istituto Tecnico Marconi, scuola di frontiera in uno dei quartieri più complicati della città. “Bisogna fare in fretta e mettere a disposizione della collettività i beni. Il riutilizzo di Villa Adele deve avvenire velocemente, così come tutti gli altri beni. Da beni esclusivi in mani mafiose diventino beni condivisi per il bene comune”. Un messaggio chiaro di don Ciotti che arriva nel giorno in cui salta il consiglio comunale che doveva approvare l’acquisizione al patrimonio 14 beni confiscati sul territorio di Torre Annunziata.
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“Abbiamo bisogno di una memoria viva 365 giorni l’anno – le parole di don Ciotti – una memoria che si trasformi in impegno e responsabilità. E’ necessario raccogliere le positività, che pure ci sono, anche se non fanno rumore – è una delle risposte date da don Ciotti ai ragazzi del Marconi che, a turno, hanno posto le domande al referente di Libera.
Un convegno aperto dal saluto introduttivo della neo dirigente scolastica Agata Esposito, da poco meno di due mesi alla guida dell’istituto scolastico. Nel corso del suo intervento don Ciotti ha anche ricordato la Giornata Nazionale dell’Impegno contro le Mafie avvenuta a Torre Annunziata nel 2001. “Sono legato a questa terra dove 20 anni fa tenemmo la giornata nazionale dell'impegno contro le mafie. Un fiume di persone che riempì le strade della città per dire no alla camorra e alla violenza”. Infine il monito di don Ciotti: “La legalità è una bandiera che tutti sventolano come lasciapassare. La legalità è un mezzo, uno strumento. L'obiettivo è la giustizia, soprattutto la giustizia sociale”.
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