ome era stato concordato nel corso del precedente incontro tenutosi giovedì 10 giugno, questa mattina nella sede napoletana dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale,si è tenuta una nuova riunione per discutere del possibile futuro del Porto di Torre Annunziata, che, da sempre, nella vision dell’Associazione Ingegneri di Torre Annunziata (A.I.T.A), è nel turismo, piuttosto che nel traffico merci.

Presenti, oltre ad Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centrale, il Consigliere Regionale On. Mario Casillo, il Sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, ed una delegazione delsodalizio professionale oplontino composta dagli ingegneri, Cesare Damiano (Presidente), Michele Di Lorenzo (Presidente emerito), Francesco Celone (Vice Presidente) e Lucia Di Lorenzo.

Nel corso del fruttuoso incontro, il Presidente Annunziata ha dichiarato che il porto di Torre Annunziata sarà inserito nella valutazione del Documento di Pianificazione Strategica del Golfo di Napoli così da poter entrare nelle competenze dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. Questa importante dichiarazione potrebbe delineare un futuro sostenibile in chiave turistica per lo Scalo Oplontino.  

Il Sindaco, Vincenzo Ascione, visti i tempi stetti a disposizione per la redazione del Documento di Pianificazione Strategica, si è impegnato a provvedere con estrema urgenza al perfezionamento degli atti propedeutici a legittimare l’entrata del Porto di Torre Annunziata nelle competenze dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centrale. Attualmente gliscenari post‐pandemia fanno prevedere un notevole incremento del traffico turistico, che andrà smistato fra tutti gli scali portuali.

Lo scalo marittimo di Torre Annunziata potrebbe proporsi come un vero e proprio hub turistico per "mettere a sistema" tutti gli attrattori del territorio, a cominciare dai bacini archeologici di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia, a cui si aggiungono le mete della Penisola Sorrentina e le Isole del Golfo. Le opportunità che si profilano, anche in considerazione delle ingenti risorse finanziarie rese disponibili dal PNRR, potrebbero essere l’innesco di altre iniziative di sviluppo per rilanciare l’economia del territorio.  

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