Una storia davvero toccante quella narrata da Viola Ardone, napoletana, classe ’74, insegnante di materie letterarie in un liceo di Giugliano nel suo romanzo “Il treno dei bambini” edito da Einaudi.

Caso editoriale dell’ultima Fiera di Francoforte, già tradotto in 25 lingue e con un’offerta per il grande schermo, la Ardone è al suo terzo romanzo, presentato lunedì 28 ottobre presso la libreria Libertà di Torre Annunziata, con letture scelte di Roberta Di Domenico, accompagnata dalla prof.ssa Anna Esposito, docente di lettere del Liceo Scientifico di Torre Annunziata e Maria Rosaria de Sanctis, giovane studentessa di giurisprudenza con la passione per il giornalismo e per i romanzi.

Cosa passa nella testa di una madre che acconsente a veder partire il proprio figlio per dare a lui migliori possibilità di vita, seppure lontano dai suoi occhi. Cosa deve provare il suo cuore, come riesce a tenerlo lì dov’è, in petto, senza farlo scoppiare e mettere il suo bambino su un treno che sta per partire. Antonietta è la mamma di Amerigo. Fa parte di quelle donne che, nella Napoli del secondo dopoguerra, accettano tramite una proposta del Partito Comunista italiano insieme all’Unione donne italiane, di affidare i propri figli, a famiglie altre, famiglie del centro e del nord Italia, per un periodo più o meno lungo di tempo, per dare loro migliori opportunità, in primo luogo, di sopravvivenza. Del resto, non è trascorso moltissimo da quando la povertà, quella vera, accompagnata da malattie e denutrizioni, analfabetismo e miserie, faceva parte del nostro paese, e non di altri.

Amerigo non ha il papà. Forse è partito per l’America, forse tornerà, gli ha lasciato solo il nome. La mamma non riesce a dargli tutto ciò che occorre. Vorrebbe che il figlio avesse migliori opportunità di quelle che ha avuto lei. Amerigo è discolo e a scuola non ci vuole più andare. E Antonietta è sola, senza un uomo accanto. E allora Amerigo sale sul treno. La direzione non è la Russia o l’America, come dicono nei vicoli. Il treno lo porterà ad Ancona, dove lo attende una famiglia che si occuperà di lui. Un viaggio che lo cambierà per sempre. Un viaggio che lo sdoppierà, in equilibrio tra vecchio e nuovo, radici e rami. Tra senso di abbandono e pienezza del presente.

La Rassegna “Reading in the Rain” della libreria Libertà vedrà ancora due appuntamenti: il 22 novembre sarà ospite Luca Mignola con “Racconti di Juarez del Sud” e il 30 novembre la giornalista Giuliana Sgrena con “Manifesto per la verità. Donne, guerre, migranti e altre notizie manipolate”.

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