Torre Annunziata. In cella non c’è posto. Vincenzo Amitrano, il “complice” di Nappo, torna a casa
Il pm: “Carceri piene”. Tutto slitta a lunedì. Il “vivandiere” del ras per 48 ore ai domiciliari
27-05-2016 | di Salvatore Piro
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Torre Annunziata. In carcere non c’è posto. Neanche una cella, un piccolo letto, a Secondigliano o Poggioreale. Perfino ad Avellino. E così Vincenzo Amitrano - il “vivandiere” - torna a casa. Il presunto complice della latitanza di Ciro Nappo, alias “’cap ‘e auciell”, considerato l’ultimo reggente del clan Gionta, va ai domiciliari fino a lunedì. Giorno in cui è attesa la “infinita” convalida del suo “mandato” di cattura. Convalida che si terrà dinanzi al gip di Napoli. Ma fino a lunedì Amitrano, fermato due giorni fa in compagnia del boss (vedi link correlati, ndr), non dormirà in cella per “sovraffollamento”. Ieri era invece a disposizione dei magistrati presso il carcere di Secondigliano: troppo pieno. Questo il motivo della disposizione del pm.
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IL “COMPLICE”. Vincenzo Amitrano è accusato di favoreggiamento aggravato. L’uomo, due giorni fa, era stato portato in caserma assieme a Nappo dai carabinieri del Nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata, guidati dal maggiore Leonardo Acquaro e dal colonnello Antonio Petti. Gli inquirenti ritengono sia lui il “vivandiere” di “’cap ‘e auciell” (testa di uccello, in foto all'uscita dalla caserma), che avrebbe in qualche modo “spalleggiato” la latitanza di Nappo. Latitanza da presunto reggente dei Gionta, durata circa un anno.
IL “RAS”. Il “ras” deve scontare una reclusione di 4 anni e 5 mesi per un residuo di pena maturato a chiusura del processo Alta Marea. È inoltre destinatario di un’ordinanza di custodia per inosservanza degli obblighi di sorveglianza, ed ora dovrà rispondere anche di detenzione di armi: una pistola “Smith Wesson Bodyguard 380”, munita di proiettili e custodita in un marsupio, e un fucile ad aria compressa con cartucce. Ciro Nappo, 43 anni, pluripregiudicato, a differenza del suo presunto “vivandiere” resta in cella, a Secondigliano. Anche per “’cap ‘e auciell”, alla presenza dei suoi legali Giovanni Tortora e Gaetano Rapacciuolo, lunedì prossimo si terrà l’udienza di convalida dell’arresto. Ma per la sola accusa di detenzione di armi.
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