Torre Annunziata in marcia contro il femminicidio, gli studenti ricordano le vittime di violenza
Manifestazione organizzata da Catena Rosa: 'Abbiamo il diritto di essere libere'
08-05-2025 | di Redazione

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"E se capitasse a te?". Torre Annunziata in marcia contro il femminicidio. Oggi, 8 maggio, gli studenti delle scuole oplontine si sono riuniti presso il piazzale Giraud per dire basta alla violenza sulle donne. I ragazzi hanno sfilato lungo il corso principale per ricordare le ormai innumerevoli vittime.
Il corteo, organizzato da Ada Ferri, presidente di Catena Rosa Asp, associazione che opera sul territorio campano per aiutare tutte le donne vittime di violenza domestica, ha sfilato fino a giungere a piazza Nicotera, dove sono stati montati i lavori realizzati dai ragazzi. Presenti in prima linea, oltre ad Ada Ferri, anche Loredana Raia, vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania, Ilaria Perrelli, presidente della Consulta Regionale sulla condizione della donna, e Tania Sorrentino, vicesindaco del Comune di Torre Annunziata.
“È un corteo che vuole mettere in evidenza il rispetto”, afferma Ada Ferri, “lontano dalla cultura maschilista che ancora cerca di opprimerci”. La manifestazione è stata, infatti, realizzata a circa un mese dalle morti di Ilaria Sula e Sara Campanella, le ultime due ragazze che, in ordine temporale, sono state brutalmente uccise da chi, invece, giurava di amarle. In memoria anche e soprattutto di Giulia Cecchettin, le cui settantacinque coltellate ancora riecheggiano nell’aria. A rispondere all'appello di Catena Rosa anche sindacati e associazioni.
“Questo corteo centra l'obiettivo che la Regione Campania si è prefissato da ormai molto tempo”, sostiene Loredana Raia, “che è quello di dialogare con i giovani, con le nuove generazioni, per renderli consapevoli di quanto sia importante il rispetto e il riconoscimento di entrambi i sessi. Elemento essenziale e necessario per il miglioramento della nostra società”. Una manifestazione non scontata che ribadisce, come sostenuto da Tania Sorrentino, il fatto che “non è possibile che, al giorno d'oggi, ci sia ancora qualcuno che crede di poter decidere e rivendicare la vita altrui”.
Durante la manifestazione ha partecipato anche Teresa Ragucci, vittima di violenza. Costretta a scappare da Torre Annunziata quando i suoi figli erano ancora piccoli, è stata contenta di portare davanti a tutti la sua esperienza come simbolo di rinascita e determinazione, a supporto del lavoro che le istituzioni locali attivano per la sicurezza delle loro cittadine.
( A cura di Giada Cuomo )
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